Politica

Tagli cooperazione: interrogazione di Bobba, Pezzotta e Narducci

I tre firmatari chiedono conto del futuro della coooperazione italiana a Tremonti e Frattini

di Redazione

Gli onorevoli Luigi Bobba (Vicepresidente della Commissione lavoro), Franco Narducci (Vice presidente della Commissione esteri e presidente dell’UNAIE), Savino Pezzotta (membro della Commissione Attività produttive) hanno presentato una interrogazione al Ministro dell’Economia e delle finanze e al Ministro degli Affari esteri poiché preoccupati per i tagli degli stanziamenti per la cooperazione  allo sviluppo e gli Aiuti ai Paesi poveri di oltre la metà delle risorse allocate lo scorso anno così come previsti nella legge Finanziaria 2009.

I tre firmatari, referendosi «ai tagli per oltre la metà delle risorse allocate lo scorso anno, così come previsti nella legge Finanziaria 2009», sottolineano: «Una simile riduzione agli stanziamenti porterebbe la percentuale del Pil destinata alla lotta contro la povertà al livello dello 0,1 per cento quando, come è noto, il nostro Paese ha formalmente assunto impegni vincolanti con la comunità internazionale per stanziare entro il 2010 lo 0,51 per cento quale tappa intermedia per raggiungere lo 0,7 per cento previsto per il 2015, nel quadro degli Obiettivi del Millennio cui tutti i membri delle Nazioni Unite devono tendere».

Nel testo si chiede ai ministri competenti «se ritengano, cosi’ come sottolineato dal sottosegretario agli Esteri Vincenzo Scotti, ricollocare i fondi, recuperati dall’Italia con il rientro del debito argentino, per finanziare l’impegno preso con i Paesi in via sviluppo»; «se intendano garantire che gli stanziamenti per la cooperazione e la lotta alla poverta’ siano adeguati agli impegni solennemente assunti a livello internazionale dando un segnale positivo e di responsabilita’ sociale, in particolare a partire dal 2009, anno del G8 italiano»; «se gli stessi ministri, in un’ottica di etica e di responsabilita’ sociale, non intendano valutare l’interesse nazionale nel sistema mutevole di relazioni internazionali, non solo rifinanziando il fondo per la cooperazione internazionale ma anche prevedendo una riforma della legislazione esistente».


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