Politica
Tagli alle Ong? Uno spettacolo desolante
Cooperazione, i progetti del Movimento cristiano lavoratori
di Paolo Manzo
Il Movimento cristiano lavoratori – Mcl da tempo sostiene molte iniziative nel campo della solidarietà e cooperazione internazionale, in Africa, nell?Europa dell?Est e in America latina, «non solo perché la fede senza le opere sarebbe vana, ma soprattutto perché i poveri non possono aspettare e tutti sono chiamati a fare la loro parte», spiega a Vita il presidente Carlo Costalli.
I progetti sostenuti da Mcl non sono ?opere? calate dall?alto finanziate dalla Farnesina o da altri organismi governativi o pubblici, ma nascono dall?amicizia con persone, con popolazioni, con i rappresentanti della Chiesa locale.
Il canale privilegiato con cui Mcl fa cooperazione internazionale è il Cefa, che si può definire l?ong di riferimento del movimento. Nata negli anni 70 dalla costola bolognese di Mcl, il Cefa è un?organizzazione di volontariato non governativa che ha al centro del suo impegno la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo, per creare in loco formazione e impresa. Soprattutto in Africa, ma anche in Albania e in Guatemala. Tra i progetti da segnalare acquedotti, centraline elettriche, scuole, asili, allevamenti, latterie e mangimifici: tutte opere che sono costruite, avviate e poi lasciate in gestione alle persone del posto, adeguatamente formate, affinché ?camminino? da sole per la loro strada.
In particolare, attualmente Mcl sta sostenendo il villaggio tanzaniano di Ikondo e – anche con la collaborazione della Fondazione Giovanni Paolo II, realtà nata a Roma nei mesi scorsi per iniziativa di un gruppo di professionisti e presieduta dal giornalista Francesco Gerace – sta promovendo mostre fotografiche e altre iniziative, sia per far conoscere questa realtà, sia per la raccolta fondi.
A Ikondo, con l?aiuto del Mcl, sta per nascere una biblioteca per i ragazzini delle scuole primarie, che sarà anche luogo per il doposcuola e centro di formazione. Ikondo è uno dei luoghi più poveri della Tanzania e dell?Africa, dista quasi mille chilometri dalla capitale Dar es Salam ed è situato su un altipiano a sud del Paese, in una zona quasi irraggiungibile: un villaggio privo di tutto e che, solo grazie al Cefa aiutato dal Movimento cristiano lavoratori, oggi è dotato di impianto elettrico, acquedotto, asilo, scuola e dispensario di medicinali.
Un nuovo progetto di cooperazione sostenuto dal Mcl riguarda un piano di assistenza alle popolazioni di un villaggio somalo, che prenderà avvio dal gennaio 2006, in collaborazione con il Cefa.
Ma Mcl fa cooperazione internazionale anche in modo diretto in alcuni Paesi dell?Est Europa. In Romania, per esempio, da pochi mesi il movimento ha inaugurato, alla presenza del vescovo cattolico e di quello ortodosso e delle autorità comunali, un centro di assistenza per bambini disabili a Craiova.
La struttura porta il nome di Ninni Fiore, dirigente dell?Mcl scomparso prematuramente nel 2003, ed è stata finanziata interamente dal Movimento cristiano lavoratori, soprattutto dalle sedi centro europee e da quella di Bruxelles in particolare, guidata da Antonio Costanzo, funzionario del Parlamento europeo. In questo centro vengono accolti e curati decine di piccoli affetti da difficoltà psico-fisiche di vario grado, che sino a ieri vivevano in condizioni disperate.
In Bosnia, dove sono ancora aperte molte ferite della guerra, la situazione economica è preoccupante: Mcl sta sostenendo la realizzazione di un centro di formazione professionale per i giovani nella diocesi di Banja Luka, su richiesta del vescovo Komarica, grande personalità della Chiesa cattolica nei Balcani.
Resta il fatto che «i tagli all?aiuto pubblico allo sviluppo non corrispondono all?impegno solidale che il nostro Paese ha nel suo dna», accusa Costalli. «è una scelta triste e desolante. Come ha giustamente sottolineato anche il presidente della Cei, il cardinal Ruini», sottolinea Costalli. «Peccato perché contraddice lo spiraglio aperto da un provvedimento come il 5 per mille».
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