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Tagli al welfare, nascono task force contro i suicidi

È bufera sulla riduzione del budget sociale approvata in Gran Bretagna. Gli impiegati del settore sociale vengono istruiti su come identificare il rischio suicidio nei cittadini a cui viene revocato un sussidio. E migliaia di malati veri sono morti dopo essere stati dichiarati abili al lavoro

di Gabriella Meroni

È uno scenario apocalittico quello che emerge in Gran Bretagna, dove i tagli al welfare più volte annunciati dal governo stanno effettivamente arrivando nelle tasche dei cittadini. Una campagna di verifica dei requisiti di chi percepisce assegni sociali è in corso, mentre gli uffici pubblici hanno ricevuto ordine di revocare i sussidi a una vasta platea di persone che in base alle nuove norme non ne ha più diritto. In questo quadro ha fatto scalpore l'iniziativa del Ministero del Lavoro che ha distribuito ai dipendenti del settore sociale scozzese dei vademecum per identificare i possibili segnali di un intento suicida nei cittadini a cui essi stessi devono annunciare la fine dei benefici. La guida, in sei punti, spiega come cogliere gli indizi tipici dell'intenzione autolesionista e prevede una procedura interna per farvi fronte.
Un altro scandalo ha riguardato invece i controlli sugli inabili al lavoro, partiti quattro anni fa ma sui quali solo recentemente sono stati diffusi dati ufficiali. Ben 2380 persone infatti risultano essere decedute tra dicembre 2011 e febbraio 2014 pochi giorni dopo essere stati dichiarati abili al lavoro ed essersi quindi visti sottrarre il sussidio di invalidità. Una vicenda drammatica riportata dal Guardian e che vede sul banco dei imputati una società privata, la Maximus, incaricata dal governo di effettuare i controlli.

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