Economia

Tagli al carrello della spesa, anche nei discount

Sei italiani su dieci riducono gli acquisti, l'analisi di Coldiretti sui tagli a carne e frutta

di Redazione

La crisi morde a tal punto il portafoglio degli italiani da far crollare non solo gli acquisti di carne e frutta, ma anche le vendite nei discount alimentari. Sei italiani su dieci hanno modificato al risparmio i propri comportamenti di acquisto. Non solo confrontano con  più attenzione i prezzi al momento di riempire il carrello, ma riducendo gli acquisti. Registrano, infatti un segno meno frutta (-3%), vino (-2%) o carne di maiale (-2%).
È quanto emerge da una analisi della Coldiretti/Swg sulla base dei dati Istat relativi al commercio al dettaglio che evidenziano una caduta del 6,1% del comparto alimentare ad aprile rispetto allo stesso mese 2011 che è la più forte almeno da gennaio 2001.
 
A crollare per la prima volta nel corso dell’anno – sottolinea la Coldiretti – sono anche le vendite nei discount alimentari (-3%) oltre a quelle nella grande distribuzione mentre drammatica è la situazione nei piccoli negozi (-8,7%). Il 59% degli italiani va alla ricerca delle offerte 3 x 2 in misura maggiore rispetto al passato per effetto della crisi che di fatto hanno ridotto lo spreco di cibo nel 57% dei casi anche riducendo le dosi acquistate (31%).
 
A crescere sono solo i modelli di spesa alternativa, dalle vendite porta a porta ai gruppi di acquisto solidale (Gas) fino alla spesa a km zero direttamente dal produttore in netta controtendenza rispetto alle difficoltà del dettaglio tradizionale. Secondo un’analisi della Coldiretti dalla quale parallelamente agli acquisti a domicilio aumenta anche chi preferisce fare la spesa direttamente dai produttori nelle aziende agricole o nei mercati di campagna amica dove hanno fatto la spesa oltre 9 milioni di italiani in un anno. Una tendenza positiva come quella registrata dalla vendita del cibo a domicilio che ha chiuso il 2011 con un aumento del giro d’affari del 3,4% rispetto al 2010, assestandosi oltre 223 milioni di euro.

Coldiretti conclude sottolineando inoltre che sono diventati oltre 800 i gruppi di acquisto solidale (Gas) strutturati presenti lungo tutto il territorio nazionale anche se una maggiore concentrazione si segnala in Lombardia, Toscana, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna.


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