Famiglia

TagesMütter, nasce l’associazione

Chiuso il progetto Domus che ha “laureato” tante mamme di giorno, resta aperta la sfida della formazione. Così i principali attori si sono riuniti lanciando...

di Antonietta Nembri

Il progetto Equal Domus – Day Mother Services, ovvero la sperimentazione in diversi contesti italiani del servizio di Tagesmütter (le mamme di giorno), sta per giungere al suo completamento. Ora quali saranno gli sviluppi futuri? Il progetto Domus chiuderà nel dicembre prossimo e cederà il posto a un?associazione dallo stesso nome e logo, com?è stato annunciato nel corso di un seminario svoltosi in università Cattolica a Milano. Spiega Paolo Romito, presidente del consorzio Formazione spa di Trento: «Sarà una realtà di secondo livello, che nasce dalla volontà delle cooperative: una non profit a servizio delle tagesmütter. Sarà un modo per andare verso le nuove politiche di welfare che vedono l?affidamento al privato sociale dei servizi di pubblica utilità».

«Sono stati fatti molti passi avanti, sia nella formazione sia nel confronto che si è potuto fare con le esperienze realizzate nelle altre regioni italiane» ha osservato Eleonora Perini, presidente della cooperativa La Casa – Tagesmütter di Milano che ha introdotto nel capoluogo lombardo questi nidi familiari.

Nel corso del seminario, Felice Crema, docente di Storia della pedagogia alla Cattolica, ha sottolineato come la dimensione formativa del servizio delle mamme di giorno non si fermi alla preparazione iniziale. Nel modello delle tages, infatti, la formazione è un problema che ha a che fare con la struttura stessa del lavoro: «Il servizio delle tagesmutter è in grado di aumentare il capitale sociale, proprio perché la formazione è un risvolto dell?organizzazione». Per capire il valore aggiunto di questo particolare tipo di accudimento, che viene fatto in casa da parte di mamme che insieme ai propri figli si prendono cura dei bambini di altre donne, occorre andare all?origine di un modello nato nel Nord Europa e avviato a Trento otto anni e che ora, grazie al progetto Equal, si è sviluppato in Lombardia, Veneto, Lazio, Calabria ed Emilia Romagna. Il servizio nasce dall?incontro di due bisogni: da una parte quello di una risposta flessibile, con tempi di attivazione rapida, alle necessità delle mamme che vogliono continuare a lavorare; dall?altra il desiderio di trovare un modo di conciliare lavoro e cura dei propri e degli altrui figli.


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