Welfare

Tabelle: roba vecchia

Per Riccardo Gatti (Asl Milano) e Mariagrazia Zanaboni (Amico Charly) per contrastare la tossicodipendenza serve una strategia più moderna

di Redazione

Una tabella nuova di zecca, ma «figlia di una logica vecchia di 30 anni », che «non modificherà di una virgola i consumi dei nostri ragazzi », anche se per lo meno «chiarisce che il consumo di qualsiasi droga è nocivo». Questa l?opinione di Riccardo Gatti, direttore del Dipartimento delle dipendenze dell?Asl città di Milano e di Mariagrazia Zanaboni, presidente di Amico Charly. Attacca Gatti: «A prima vista mi sembra che i dosaggi indicati dal comitato (vedi tabella) siano stati edulcorati in modo da non punire il consumo». Per la Zanaboni invece l?asticella è troppo alta. «Considerare uso personale 20 spinelli o 5 righe di cocaina è davvero eccessivo», osserva questa insegnante di italiano e latino con 37 anni di carriera alla spalle. Per entrambi però il nocciolo della questione è un altro. «La tabella così come l?intero stralcio Giovanardi costituisce l?evoluzione di un approccio che ha animato la legge quadro del 1975: drogarsi è un illecito», sintetizza lo psichiatra milanese, «ma non è detto che punire il possesso in misura più o meno dura sia la modalità di intervento più efficace ». Alternative? «Per esempio sanzionare il consumo in relazione alla professione che si svolge. Guidare un mezzo pubblico, portare un?arma o lavorare in sala operatoria sono attività incompatibili con l?utilizzo di sostanze». Da una prospettiva diversa anche la Zanaboni mette a fuoco il medesimo rischio: l?inefficacia di questa ennesima riclassificazione. «Una volta ho chiesto a un mio studente perché invece di fumare marijuana non si facesse una ?bella scopata?. Sa cosa mi ha risposto?», chiede la professoressa, «che con le canne si ottengono gli stessi risultati senza fare la minima fatica». Un esempio che fotografa «una generazione che vive la droga non come un problema da affrontare e risolvere, ma come una piacevole compagna di viaggio». Un muro di gomma, «che non si scalfisce a colpi di legge». Né paura, né sfida. Indifferenza. I nuovi limiti, che distinguono fra uso personale punito con sanzioni amministrative e lo spaccio per cui è previsto il procedimento penale (con pene che vanno dai 6 ai 20 anni), rimarranno del tutto estranei alla vita dei ragazzi, a meno che «le agenzie educative, scuola e famiglia soprattutto, non abbiano il coraggio di affrontare questa sfida », avverte ancora la Zanaboni. In che modo? «Lo Stato può incidere davvero solo se prepara insegnanti veri, appassionati, in grado di parlare a quattr?occhi con un ragazzo e di coinvolgere la famiglia per discutere di un eventuale abuso di sostanze. Invece oggi sono ancora troppi quelli che trascorrono le giornate lamentandosi di essere l?ultima ruota del carro». Ma ci sono anche «colleghi conniventi che si spinellano con i loro studenti». Di fronte a un panorama di questo tipo limitarsi a stabilire soglie massime «è un esercizio sterile come lo sono tutti i convegni dove i cosiddetti esperti espongono le differenze fra droghe pesanti e leggere». SOGLIE 2006 Quantità massime consentite per non incorrere in sanzioni penali: Cannabis 20 spinelli pari a 5 grammi di sostanza lorda con un principio attivo del 10 % Cocaina 5 assunzioni pari a 1,6 grammi di sostanza lorda con un principio attivo del 45 % Eroina 10 assunzioni pari a 1,7 grammi di sostanza lorda con un principio attivo del 15 % la tabellacompleta: www.vita.it/articolo/index.php3?NEWSID=66977


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