Mondo

Svolta intervita, spagna adiòs

Dopo l’inchiesta giudiziaria si va verso una maggiore autonomia dalla casa madre: «Rafforzeremo i rapporti con la nostra società civile»

di Emanuela Citterio

Cambio al vertice per Intervita, una delle maggiori ong a operare nell?ambito del sostegno a distanza. Due italiani, Marco Chiesara e Anna Maria Fellegara, subentrano con le cariche di presidente e vicepresidente al posto degli spagnoli Eduardo Castellon Mallor e a Rafael Puertas Puyelo, che facevano parte anche del direttivo di Fundación Intervida con sede a Madrid.

«Intervita fa parte di Inwa – Intervida World Alliance, una rete internazionale di organizzazioni specializzate in cooperazione allo sviluppo attraverso il sostegno a distanza di minori. Sono enti che hanno base in 14 Paesi, collegati in un network», spiega la direttrice generale Daniela Bernacchi, che nel nuovo organigramma è consigliere. «Abbiamo il dovere di salvaguardare i risultati di un lungo lavoro che ci ha portati a diventare fra le maggiori ong in Italia grazie all?appoggio di 60mila sostenitori», scrive Intervita nel comunicato che annuncia la decisione. E non c?è bisogno di leggere fra le righe per cogliere la volontà di distinguere l?attività dell?organizzazione italiana dalla prima nata fra le fondazioni di Inwa, quella di Madrid.

Alcuni rappresentanti della fondazione spagnola sono sotto indagine per uno storno di fondi dalle attività indirizzate a beneficiari e progetti nel Sud del mondo. Mallor e Puyelo hanno deciso, in conseguenza dell?inchiesta giudiziaria in Spagna, di dimettersi anche dal direttivo italiano. Le accuse sono ancora da verificare, ma intanto la sezione italiana, che dopo Madrid è la più grande fra le ong del network con un budget annuale che ha superato i 16 milioni di euro nel 2006, con una serie di decisioni che riguardano il vertice ma anche la base associativa, va nella direzione di una maggiore autonomia e radicamento sul territorio italiano.

A confermarlo è il nuovo presidente, Marco Chiesara, 36 anni, giurista, alle spalle una lunga esperienza nel terzo settore (tra gli altri incarichi è stato direttore di Arché e responsabile delle attività in Italia di Coopi). «Allargare la base sociale, sviluppare le attività di sensibilizzazione sul territorio nazionale, valorizzare l?apporto del volontariato e tessere rapporti più stretti con il terzo settore italiano sono le priorità che l?assemblea dei soci di Intervita ha individuato e intende sviluppare nei prossimi anni» spiega. «Per quanto riguarda i programmi, i rapporti con la Spagna dovranno essere analizzati di volta in volta. Di sicuro l?intenzione è quella di radicare Intervita in Italia». Con bilanci certificati e un collegio di sindaci e revisori esterni, Intervita Italia non è mai stata oggetto di inchieste giudiziarie. E per il futuro ha una mission: rafforzare i rapporti con la società civile nostrana.


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