Le Misericordie d’Italia hanno un nuovo statuto. Di aperto stampo federalista: «Si è andati incontro alla volontà di cambiamento condivisa dalla gran parte delle nostre 800 sezioni», spiega il presidente nazionale della Confederazione, Roberto Trucchi, «d’ora in poi ci sarà un maggiore decentramento e più autonomia a livello regionale e zonale sia nei rapporti con le istituzioni locali che nella ricerca di finanziamenti».
Il nuovo statuto è stato approvato lo scorso 17 marzo quasi all’unanimità: su 340 aventi diritto al voto, i voti a favore sono stati 330, due contrari, due astenuti e sei assenti. «Con questa votazione possiamo finalmente riacquisire l’unità perduta quattro anni fa, quando la Misericordia di Firenze, la più storica, era uscita dal gruppo proprio per questioni statutarie», sottolinea Trucchi. «Il risultato delle modifiche non mina l’unità del movimento, piuttosto è uno strumento più vicino alle necessità delle associate, che spesso hanno a che fare con legislazioni diverse a seconda delle Regioni, in particolare a livello sanitario e sociale». Al nuovo statuto si è arrivati dopo un percorso di quasi due anni e attraverso l’opera di analisi di due commissioni presiedute dall’avvocato Mauro Giovannelli. Tra le modifiche, cambia anche il numero dei componenti gli organi nazionali: il Consiglio nazionale passa da 31 a 21, il Consiglio di presidenza da 9 a 7. Inoltre viene istituito un Consiglio dei saggi, «formato da tre persone che hanno fatto la storia delle Misericordie», specifica Trucchi.
La prossima data importante per la Confederazione è il 23 giugno 2012, quando l’assemblea nazionale rinnoverà le cariche elettive di un movimento che, nato nel lontano 1244, raccoglie oggi 800mila soci, di cui 150mila volontari attivi con a disposizione 3.500 ambulanze e almeno mille mezzi speciali. Le Misericordie sono presenti in tutta Italia (Centro-Sud in primis) e all’estero (Sud-Est asiatico, Albania, Ciad, Haiti, tra gli altri) in attività di emergenza medica, protezione civile, servizi sociali e donazione del sangue.
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