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Svizzera. Ebrei e musulmani protestano. Il maiale a tradimento

In molti yogurt la gelatina è prodotta da carne proibita dalle due religioni. Ma sulle etichette non si dice nulla.

di Luca Fiore

“Le cochon dans le yaourt”, il maiale nello yogurt. Il caso è stato lanciato dal quotidiano ginevrino Le Matin. In realtà lo yogurt non c?entra molto, ma a essere sotto accusa sono altri derivati dal latte come le mousse e dolci ?al cucchiaio? che nell?immaginario comune sono associati, per vari motivi, allo yogurt. Questi prodotti, infatti, contengono gelatina animale utilizzata per rendere il dessert più consistente. Dal punto di vista delle leggi svizzere, non c?è nulla di strano dato che l?utilizzo di tali additivi è consentito. L?unico obbligo da parte dei produttori è quello di segnalarne la presenza sulla confezione con il termine generico ?gelatina?, senza specificarne la natura. Il maiale però è una novità, e la sua introduzione è la conseguenza delle leggi che regolano l?utilizzo della carne di manzo, introdotte dopo la comparsa della sindrome di Mucca pazza. A spiegarlo è Michel Martin, responsabile delle Latterie Riunite di Ginevra: “Dall? ottobre 2000 abbiamo soppresso la gelatina di origine bovina. Ma poiché l?eliminazione della gelatina di origine animale è impossibile, utilizziamo della gelatina di maiale”. A spiegare la necessità di questo tipo di additivi è Philippe Oertlé, della Nestlé: “La gelatina animale serve da legante, permette alla crema di prendere consistenza”. Ottimi dessert cremosi, come la Viennoise e il Double jeu della Nestlé, ma ai consumatori vegetariani, ai 300mila musulmani e ai 17mila ebrei, chi glielo dice? Secondo il governo non c?è nulla di strano: “Il termine generico”, spiega Christoph Spinner, dell?Ufficio federale della salute pubblica, “significa che il prodotto contiene gelatina di maiale. è stato infatti deciso che solo l?origine delle gelatine provenienti da altri animali che non siano il maiale sia specificata sulla confezione”. Parole di sdegno arrivano dalla comunità islamica elvetica. Mouwafac el-Riafai, imam di Losanna, rincara la dose: “Quello dello yogurt non è l?unico caso che abbiamo riscontrato”. Infatti, se il problema della gelatina di maiale può essere considerato marginale, l?approssimazione e l?enigmaticità delle informazioni sulle confezioni alimentari non lo è affatto. I rapporti commerciali con l?Ue costringono le aziende svizzere a conformarsi alle direttive europee per esportare i propri prodotti. Ad abbassarsi però è la qualità delle etichette, quando va bene, e quella dei prodotti quando va male.


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