Cultura

Sviluppo Italia: ecco i vertici voluti dal governo Berlusconi

In sviluppo Italia si chiude un'epoca, quella di Carlo Borgomeo.

di Redazione

In Sviluppo Italia si chiude un?epoca, quella di Carlo Borgomeo, amministratore delegato uscente e, per sei anni, presidente della Società per l?imprenditoria giovanile. Suoi il progetto e l?attuazione della legge 44 del 1986 (modificata dalla legge 95 del ?95; oltre 6mila e 500 domande presentate e 1.624 progetti approvati); sua la paternità della legge 608 del ?96, che ha istituto il Prestito d?onore (oltre 125mila domande presentate, 29mila quelle ammesse al finanziamento). Il nuovo governo ha deciso di archiviare questa gestione e nominare, il 5 febbraio, nuovi vertici. Neo-presidente è stato nominato Carlo Pace, economista e professore universitario che ha ricoperto in passato numerosi incarichi di prestigio, tra cui quello di sottosegretario al Tesoro e di presidente del Banco di Napoli. Amministratore delegato è stato eletto Massimo Caputi, ingegnere, esperto di Mezzogiorno, imprenditore nonché manager del settore infrastrutturale. A Pace è stata affidata, oltre la rappresentanza legale, anche quella istituzionale mentre a Caputi sono stati conferiti tutti i poteri gestionali. Sviluppo Italia opera per promuovere le attività produttive, le iniziative occupazionali e la nuova imprenditorialità, stimola la domanda d?innovazione, sviluppa i sistemi locali d?impresa e attrae investimenti nelle aree depresse. In tutto ha 861 dipendenti, 315 dei quali lavorano nelle sedi territoriali. Il suo capitale sociale, pari a 1.262 milioni di euro, è interamente detenuto dal ministero del Tesoro. Info:

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