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Sviluppo impresa sociale, pieno appoggio della Regione

Intervenendo a Civitas, l’assessore De Poli riconosce l’importante ruolo svolto nel Veneto dalle cooperative sociali.

di Redazione

«Nel futuro processo di crescita dell?impresa sociale, la cui nuova disciplina normativa, entrerà in vigore a giorni, la Regione si porrà come interlocutore capace di agevolarne lo sviluppo». Lo ha detto a Civitas, nell?ambito del convegno dal titolo Cooperazione ed impresa sociale: quale evoluzione per il terzo settore, l?assessore regionale alle politiche sociali, Antonio De Poli il quale ha aggiunto che «la Regione lavorerà per assicurare l?autonomia delle organizzazioni non profit, affidando settori di intervento e soprattutto stimolandone l?attività». «Già ora», ha ricordato ancora l?assessore De Poli, « nel Veneto le cooperative sociali, quali prime efficaci forme di impresa sociale, hanno assunto un ruolo di partner privilegiato degli enti locali e sono considerate tra i soggetti imprenditoriali più vitali, oltre che uno degli elementi che hanno contribuito maggiormente ad innovare il settore dei servizi sociali. Gli interventi di sostegno regionali partono dalla constatazione che ormai le cooperative sono indispensabili per il mantenimento del welfare: e questo grazie anche a una positiva collaborazione e integrazione con gli enti locali». L?esponente del governo veneto ha inoltre sollecitato l?armonizzazione fra legislazione nazionale e legislazioni regionali di settore. In relazione alla situazione delle proposte di legge per il riordino e il rilancio della cooperazione, De Poli ha sollecitato l?intervento delle presidenze nazionali delle categorie (erano presenti all?incontro, tra gli altri, Wilma Mazzocco, presidente nazionale di Federsolidarietà, e Costanza Fanelli, presidente nazionale di Legacoopsociali) per individuare una soluzione che armonizzi le diverse proposte sul tappeto. E ancora l?assessore ha sottolineato il fatto che, con l?ordinamento sull?impresa sociale, si inizia a metter ordine all?interno del terzo settore relativamente alla produzione di beni e servizi di rilevanza economica, individuando finalità e modalità che dovranno essere adottate dai soggetti interessati. Infine De Poli ha fatto presente che, anche a seguito di questa riforma che introduce l?impresa sociale, si renderà necessaria una riflessione all?interno del mondo del terzo settore per aggiornare obiettivi e modalità. La proposta di legge Da ricordare che il 9 marzo scorso è stata presentata in Regione la proposta di legge per la promozione e lo sviluppo della cooperazione sociale. L?iniziativa è dei consiglieri De Poli, Frigo, Bazzoni, Sernagiotto, Manzato, Zanon, Teso, Cortelazzo, Stival, Valdegamberi, Trento, Piccolo, Silvestrin, Causin, Fontanella, Bond, Grazia, e altri. Le innovazioni più importanti di questo progetto legislativo sono: la forte volontà di riconfermare il «rilevante valore e la finalità pubblica della cooperazione sociale»; l?allargamento delle categorie svantaggiate anche alle nuove povertà e ad altri soggetti deboli non previsti dalla legge 381/91; il riconoscimento della territorialità, della base sociale multicomponente e dell?imprenditorialità solidale come elementi che contraddistinguono il modello cooperativa sociale; la declinazione della legge 328/2000 e soprattutto del principio costituzionale di sussidiarietà per coinvolgere la cooperazione come attore protagonista nel sistema integrato dei servizi alla persona; una nuova architettura di contributi che consenta di promuovere la cooperazione sociale premiando l?innovazione e i percorsi virtuosi; un sistema di affidamento diretto dei servizi che intende partire dal concetto di partecipare alla funzione pubblica per la cooperazione sociale.


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