Non profit

Svezia, adozioni Gay: violati i diritti dei bambini

Il Parlamento svedese ha approvato a maggioranza la legge che autorizza le adozioni alle coppie omosessuali

di AiBi

Concesso il diritto all’adozione alle coppie omosessuali svedesi.

Negato il diritto di sentirsi figli ai bambini che saranno adottati da genitori gay.

Per un bambino che non ha mai avuto o non ha più dei genitori, va ricercata la famiglia migliore possibile con chiari modelli educativi e definite figure di riferimento: un vero padre e una vera madre.

L’adozione è nell’esclusivo interesse del minore.

Offrire ai bambini abbandonati dei genitori omosessuali non è la migliore opportunità che potevamo concedergli.

Le adozioni di omosessuali non possono e non devono essere lo strumento per tirare fuori i bambini dagli istituti.

Marco Griffini, Presidente di Amici dei Bambini, dichiara: «Continuiamo ad assistere ad una violazione dei diritti dei bambini abbandonati. Perché i figli di genitori eterosessuali possono godere di maggiori opportunità di crescita e di sviluppo rispetto ai figli di omosessuali? »

«Autorizzando le adozioni gay – prosegue Griffini – siamo colpevoli di discriminare i bambini adottabili; ad alcuni di loro concederemo la possibilità di vivere serenamente in una famiglia, mentre ai bambini dati in adozione a coppie omosessuali negheremo il diritto più importante: quello di essere e sentirsi realmente figlio di qualcuno.»

«I dati sui minori abbandonati – continua il Presidente di Amici dei Bambini – confermano un aumento di bambini istituzionalizzati in tutto il mondo ed un calo delle adozioni, in particolare in Perù, (400 minori adottati nel 1999 contro i 351 del 2000 ed i 270 del 2001) per non citare un’Africa ad oggi ancora dimenticata. Il problema, non ancora capito, dell’adozione internazionale, però, non è la mancanza di disponibilità di genitori adottivi, ma l’attuale impossibilità di dichiarare adottabili molti bambini abbandonati.»

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.