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Summit di Sharm el Sheikh: si parla di Mugabe e di riforma dell’Unione africana

In primo piano la "questione Mugabe". Ma si discute anche di riforma dell'Unione africana.

di Emanuela Citterio

Si conclude oggi l’undicesima sessione dell’assemblea dell’Unione africana iniziata ieri. Temi del summit, che ha portato in Egitto le delegazioni dei 53 stati membri dell’Unione, sono stati soprattutto quelli relativi agli obiettivi di sviluppo del millennio in materia di acqua e sanità. L’accesso all’acqua potabile è uno degli otto obiettivi di sviluppo del Millennio fissati dall’Onu, da raggiungere entro il 2015.

Al vertice si sta discutendo anche la riforma dell’Ua, con il rapporto presentato dal comitato di dodici capi di Stato, incaricato lo scorso aprile di rivedere l’istituzione panafricana. “Saranno all’ordine del giorno anche i principali conflitti del continente, come la Somalia e il Darfur”, ha precisato alla France presse un responsabile dell’Ua.

Ma al centro dell’attenzione c’è la situazione in Zimbabwe, dopo il ballottaggio farsa che ha proclamato Robert Mugabe di nuovo presidente (lo sfidante, Morgan Tsvangirai, si è ritirato alla vigilia del ballottaggio denunciando le violenze e l’uccisione, in tre mesi, di oltre ottanta sostenitori dell’opposizione). Al summit Ua non è stata unanime la condanna nei confronti di Mugabe. il premier kenyano Raila Odinga ha chiesto all’Unione africana di sospendere lo Zimbabwe finché non saranno indette nuove e regolari elezioni. In questi giorni si era ventilata per lo Zimbabwe una soluzione sul modello di quella kenyana (un governo di unità nazionale tra i due sfidanti). Di tutt’altro parere è il presidente del Gabon Omar Bongo Ondimba, secondo il quale Mugabe “è il nuovo presidente dello Zimbabwe perché ha vinto le elezioni”. “Non siamo obbligati ad ascoltare gli ordini d’oltremare, noi africani siamo capaci di decidere da soli”, ha aggiunto il capo di Stato.

L’Ua ha sostituito nel 2002 all’Organizzazione dell’unità africana, fondata nel 1963. L’istituzione tiene due vertici l’anno dei capi di Stato e di governo. La presidenza dell’Ua è affidata oggi al Capo di stato della Tanzania, Jakaya Kikwete, mentre la Commissione, organo esecutivo, è stata diretta dal 2002 all’aprile scorso da Alpha Oumar Konaré, del Mali, prima di essere affidata a Jean Ping, del Gabon.


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