Formazione
Summer School Rena, fra diseguaglianze e fratture sociali
Dal 1 al 4 settembre a Matera, la dodicesima edizione, con esperti da tutto il mondo. Iscrizioni fino al 18 luglio.
Torna la Summer school dell’associazione civica Rena. L’edizione numero 12 si terrà a Matera, dall’1 al 4 settembre e sarà dedicata quest’anno ai temi delle disuguaglianze, della complessità e dell’intersezionalità.
“La scuola”, spiega una nota, “promossa con il supporto di Intesa Sanpaolo, è aperta ad amministratori pubblici, ricercatori, attivisti, studenti universitari e practitioner, mira a fornire ai partecipanti gli strumenti per esplorare, comprendere e narrare le molteplici esperienze attive nel nostro Paese. Durante gli ultimi due anni, disuguaglianze e fratture sociali di lunga data si sono esacerbate”.
Si cita la recente ricerca Oxfam, che parla di “oltre 1 milione di individui (400mila famiglie) sono sprofondati nella povertà durante il 2020, con un incremento di quasi il 25% rispetto all’anno precedente. Secondo le stime preliminari dell’Istat per il 2021, vivono in condizioni di povertà assoluta quasi 2 milioni di famiglie, per un totale di 5,6 milioni di individui. Ma i numeri aggregati permettono una visione solo superficiale dello stato dell’arte e rendono invisibili sacche di marginalizzazione specifiche. A pagare il prezzo maggiore della crisi sono state categorie già caratterizzate da maggiori vulnerabilità: in primis le donne (su 444 mila persone occupate in meno nel 2020, 312 mila erano donne), e gli stranieri (che occupavano il 35% dei posti di lavoro spariti nel 2020). I fattori di vulnerabilità inoltre interagiscono in modo congiunto: le donne straniere risultano infatti significativamente più penalizzate delle loro controparti maschili o delle donne non migranti (-10% di occupate extra Ue nel 2020, contro il -3,4% di occupati extra UE e -1,6% di occupate italiane)”.
Di quei il riferimento all’intersezionalità, termine coniato da Kimberley Crenshaw, giurista e attivista statunistense, con riferimento a “le diverse forme di ineguaglianza e discriminazione talvolta si mischiano tra loro, creando ostacoli che spesso non sono compresi da un modo convenzionale di pensare”.
Per questo, osservano da Rena, “il dibattito su inclusione e contrasto alle fragilità si è arricchito di nuove voci e nuovi strumenti: dalla data analysis come base imprescindibile per ricostruire le politiche pubbliche (ad esempio, in ottica di genere) alla presa di parola delle voci invisibili nel dibattito pubblico tramite nuove e più efficaci narrazioni, fino a pratiche di cura e ricostruzione della comunità attraverso riflessioni e sperimentazioni di decolonizzazione della sanità, dell’educazione, della tecnologia”.
E la Rena Summer school 2022 vuole appunto portare un contributo di pensiero su questi temi chiamando attivisti italiani e internazionali, ricercatori, policy maker, practitioners, esperti del Terzo settore e del mondo profit, a parlarne. Come Diletta Huyskes, head of Advocacy di privacy network e PhD Researcher. Giulia Siviero, giornalista de Il Post, Annamaria Simeone, presidente di Giosef Unito, Marti Gianello, guida Juliana Wahlgren, Senior advocacy officer e acting director presso ENAR – European Network Against Racism, Adama Sanneh, ceo Moleskine Foundation.
Info su costi e modalità di iscrizione sul sito.
Foto di Alex Motoc su Unsplash
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.