Politica

Sulle spalle delle famiglie prima il welfare, ora il debito

di Redazione

E dopo tanta enfasi nei tagli ai costi della politica, agli enti inutili ed alla soppressione delle Province annunciati nella Finanziaria per risanare i conti dell’economia italiana, abbiamo scoperto con immensa gioia che la vera causa di questa crisi sono la famiglia e gli invalidi. Siamo tutti più contenti nell’apprezzare queste analisi: tutto dipende dalla famiglia. Gli invalidi sono la causa del grande deficit italiano, per cui si era pensato bene di aumentare l’invalidità dal 74 all’85%, senza attuare una vera integrazione del disabile nella società civile. Ma bene o male a questo errore ci si sta ravvedendo. Però la grande penalizzata è ancora la famiglia, a cui ancora una volta non è riconosciuto il ruolo che le compete: quello di produttrice di benessere. Infatti su Il Messaggero Oscar Giannino denunciava che «in Italia si spende direttamente per la famiglia solo l’1,1% del Pil in spesa pubblica, ovvero il 5,7% della spesa sociale italiana. Nell’Europa a 15 la media quasi raddoppia, toccando il 10%». Bastano queste cifre per capire l’incompetenza della classe governatrice italiana nell’attuare una seria politica per lo sviluppo della nostra economia. Ed una svolta in questa gestione dello sviluppo economico e sociale ancora non è visibile all’orizzonte. Siamo ancora all’Isee, che quando fu introdotto era abbastanza credibile, ma oggi è ormai superato da altri strumenti di misurazione economica, quali il “Quoziente Parma” oppure il Bif, per fare alcuni esempi, ma mai presi in considerazione, perché intaccano i privilegi della classe dirigente.
Eppure oggi l’Italia riesce a resistere proprio per merito della famiglia, che è la vera produttrice di benessere. Ed i nostri politici, specialmente cattolici, non se ne accorgono o fanno finta di non accorgersene perché perdono i voti e continuano a foraggiare veramente gli enti inutili, che sono bacino sicuro di voti. Allora come famiglie rilanciamo con insistenza la proposta delle Acli del quoziente familiare, che potrebbe ridare senso ai valori della politica.


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