Cultura

Sulle elezioni Bettazzi scrive ai Vescovi

Sarà pubblicata su Mosaico di Pace, rivista di Pax Christi - la Lettera aperta ai Vescovi italiani che mons. Luigi Bettazzi, Vescovo emerito di Ivrea

di Redazione

Una riflessione “ad alta voce” in cui l?autore confessa che, a suo parere, i Vescovi non sono “riusciti a nascondere […] un atteggiamento favorevole a uno dei Poli in lizza tra loro”. E dalle sue parole emerge un appello accorato alla solidarietà, condizione fondamentale per la crescita armonica della società, spesso invece relegata a un ruolo marginale, dimenticata o posposta a “scelte teoriche in difesa dei valori che una delle due parti ostenta […] o di attenzioni legislative a inziative confessionali”. E proprio la solidarietà rappresenta la linea di demarcazione nell?attuale contesto di crescente globalizzazione, senza regole, che avvantaggia i più ricchi e i settori più sviluppati: la vera dialettica politica è “tra chi da posizioni di privilegio difende […] il proprio benessere, anche a scapito del resto della popolazione […] e chi s?impegna invece a una globalizzazione solidale”. E se questo non corrisponde nettamente alla contrapposzione tra destra e sinistra, certamente può risultar “chiara una prevalenza di orientamento individualistico o solidaristico”.

Un forte appello alla solidarietà come scelta prioritaria e improrogabile, dunque, quello che mons. Bettazzi rivolge ai Vescovi italiani, qualunque sia l?esito delle prossime elezioni: “Credo davvero che, prima ancora che i diritti della Chiesa e delle sue istituzioni, siamo chiamati a difendere i diritti dell?uomo (e della donna!), i diritti della vita (nascente…e nata) quindi della salute e del lavoro per tutti, anche della sicurezza, ottenuta […] proprio con una società attenta ai diritti e alle esigenze di tutti”.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.