Mondo

Sulle adozioni troppe leggende

Un lettore racconta la sua odissea per ottenere l'idoneità ad adottare un bambino.

di Marco Scarpati

Mia moglie e io, abbiamo fatto domanda, al Tribunale dei minori di Milano, per ottenere l?idoneità ad adottare un bambino. Purtroppo è stato dato un parere negativo, per cui abbiamo deciso di fare ricorso contro questa sentenza, senonché ci è stato detto che ci sono alcuni Paesi, soprattutto dell?ex Unione Sovietica, che non permettono l?adozione a coppie che hanno ottenuto l?idoneità successivamente alla presentazione di un ricorso. Poiché abbiamo avuto pareri contrastanti riguardo a tale fatto (per noi non secondario), vi chiedo se potete darmi delle indicazioni in merito o ulteriori informazioni sul problema. Andrea M. (Milano) Le leggende metropolitane sul fronte dell?adozione sono veramente moltissime. Spesso, infatti, dietro di esse si celano fatti realmente accaduti e variamente motivati dalle coppie non correttamente informate dagli enti autorizzati ai quali si erano affidate. Onestamente il fatto che ci siano Paesi che rifiutano l?adozione a coppie che hanno ottenuto l?idoneità successivamente alla presentazione di un ricorso? mi risulta nuovo. E mi lascia dubbioso. Le ragioni del mio dubbio sono duplici: innanzitutto il Paese d?origine del bambino non conosce la storia del decreto di idoneità. Come è noto i decreti del Tribunale per i minorenni sono pressoché immotivati e a chi scrive è capitato spesso di dover impugnare decreti negativi per motivi che non erano legati alla capacità genitoriale, bensì al tipo di idoneità ottenuta (per esempio, solo bambini bianchi, solo piccoli, solo uno?) e non alla mancanza della stessa (che fra l?altro può essere legata anche a questioni connesse alla interpretazione della legge italiana, molto spesso assai diversa da quella del Paese in cui il bambino è nato). E ancora: i controlli della documentazione della coppia adottante in molti Paesi (e, in particolare, in alcuni appartenenti all?ex impero sovietico, che nella lettera vengono evidenziati, ciò è accaduto molto spesso) non sono analitici, affidandosi spesso a ciò che gli enti autorizzati italiani portano al cospetto dell?autorità responsabile dell?adozione. È vero invece, a quanto mi risulta, un altro fatto. Sono spesso gli enti autorizzati italiani che non amano mettersi al servizio di coppie la cui idoneità è giunta solo al termine di un processo in Corte d?appello. Ciò è spesso motivato da una volontà di non contrapporsi ai giudizi dei Tribunali per i minorenni (con quei giudici gli enti devono lavorarci spesso?) e per una forma di riduzione automatica del numero di coppie, a fronte di una grossa eccedenza di domande rispetto al numero di bambini disponibili. Perciò, se ne ricorrono i motivi, fate pure ricorso. Ovvio che però i motivi devono realmente sussistere, altrimenti rischiate di perdere inutilmente tempo. Meglio, in questi casi, ripetere il percorso e ragionare un poco di più con gli psicologi sui motivi che hanno portato la coppia alla scelta adottiva.


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