Non profit

Sulla strada 14 morti al giorno

I dati dall’ultima ricerca di Istat e Automobil Club Italia: nel 2007 sono decedute oltre 5mila persone, 325mila i feriti

di Riccardo Bianchi

Ogni giorno in Italia si verificano 633 incidenti stradali, che provocano la morte di 14 persone e il ferimento di 893. In totale, nell’anno 2007, i sinistri rilevati sono stati 230.871, che hanno causato il decesso di 5.131 persone mentre altre 325.850 hanno riportato lesioni. Sono i numeri che emergono dall’ultima ricerca di Istat e Automobil Club Italia e pubblicata questa mattina.

Nonostante le cifre rimangano tristemente alte, c’è anche un lato positivo. Rispetto al 2006 si riscontra un calo degli incidenti del 3%, del 2,1% dei feriti e del 9,5% dei morti. Anche l’indice di mortalità (numero di decessi ogni 100 sinistri) è in costante discesa, dal 2,8% del 2000 al 2,5% del 2004 al 2,2% dell’anno scorso. In valori assoluti si varia dai 7.061 morti del 2000 ai 5.131 del 2007, un decremento di quasi il 10% nonostante il numero di macchine in circolazione sia aumentato del 15,7%.

Le extraurbane le più pericolose
Le strade urbane si rivelano le più incidentate, ma non le più pericolose. Vi sono avvenuti 176.897 incidenti, circa il 76,7% del totale, ma le vittime sono state “solo” 2.269, il 44,2%. E, inaspettatamente, non sono neppure le autostrade a registrare il più alto indice di mortalità (3,9%, 526 decessi), ma le strade extraurbane (5,8%, 2.336 morti), soprattutto quelle a doppio senso di marcia, dove l’indice tocca il 6,3%.

A luglio il maggior numero di morti
Sempre secondo i dati del rapporto Istat-Aci la bella stagione registra il maggior numero di decessi giornalieri. Di media sono 19 al giorno a luglio, 17 a giugno, 15 a agosto, contro gli 11 di dicembre e i 12 di gennaio e febbraio. Le cifre cambiano per gli incidenti: luglio rimane in testa, con 747 sinistri al giorno, ma agosto è in fondo alla classifica, a 544. Praticamente pochi incidenti, ma molto più gravi.

Troppi morti nelle il venerdì e il sabato sera
Analizzando le ore del giorno, l’indice di mortalità tocca i livelli più alti durante la notte, nonostante la maggior parte dei sinistri avvenga durante il giorno. Dei 1.400 decessi notturni, 621 sono avvenuti il venerdì e il sabato sera, di cui più della metà, 374, su strade extraurbane.

Le cause: non rispetto delle regole e velocità elevata
Analizzando il totale degli incidenti, il 45% dei casi sono avvenuti per il mancato rispetto delle regole di precedenza, per la guida distratta o la velocità elevata. L’uso di alcol o di stupefacenti, invece, si ferma al 3,1%. Ma nonostante la percentuale rimanga bassa, secondo l’Istat va segnalata per la gravità degli eventi.

I 25enni i più colpiti, ma sono tanti anche i bambini
Infine altrettanto tristi risultano i numeri dei morti e dei feriti divisi per classi di età. La fascia più colpita è quella tra i 25 e i 29 anni, con 554 decessi e 38.521 contusi. Alto è anche il numero dei bambini sotto i 10 anni coinvolti in incidenti: 39 morti e 6441 feriti.

Mastrojeni (Aifvs): «Togliere la patente per sempre»
«Con queste cifre non raggiungeremo mai l’obiettivo fissato dall’Unione Europea di ridurre del 50% la mortalità entro il 2010» ha commentato a Vita la presidente dell’Associazione dei Familiari delle Vittime della Strada, Giuseppa Cassaniti Mastrojeni «Non sono state prese le decisioni necessarie, nessuno fino ad oggi ha considerato questo problema come una priorità a cui dare risposta».

«Servono leggi più dure contro l’alta velocità e l’uso di alcol, ma soprattutto non bisogna fermarsi davanti ai poteri forti e chi sbaglia deve pagare» ha continuato Mastrojeni «se si dice di chiudere le discoteche alle 2:00, poi bisogna farlo. Noi abbiamo chiesto anche altri provvedimenti per responsabilizzare chi guida. Per esempio che i punti persi della patente non possano essere ripresi. Invece stiamo andando nella direzione opposta. Applichiamo le pene, non cerchiamo di diminuirle o depenalizzarle».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA