Missione di monitoraggio
Sulla rotta del Mediterraneo c’è una flotta civile che cresce
«Insieme possiamo far sì che il Mediterraneo non sia solo una frontiera, ma un luogo di cultura, di rispetto e di diritti». Riparte la barca a vela Garganey VI, progetto congiunto di Arci, Sailing for Blue Lab e Sheep Italia per monitorare una tra le rotte marittime più letali al mondo. La prima missione aveva salvato 43 persone al largo di Lampedusa
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La prima missione aveva salvato, a poche ore dal lancio, 43 persone al largo di Lampedusa. A distanza di pochi mesi, l’equipaggio a bordo della barca a vela Garganey VI riparte per monitorare una delle frontiere marittime più letali al mondo e offrire supporto a chi si trova in difficoltà. Un progetto congiunto di Arci e Sailing for Blue Lab, a cui si aggiunge Sheep Italia, onlus fondata nel 2019 che opera nel campo dei diritti umani.
«Ci siamo perché crediamo che chi ha bisogno debba essere salvato», dichiarano da Sheep Italia. «Entriamo a far parte di questa iniziativa con senso di responsabilità, di urgenza e con la consapevolezza di poter fare insieme la differenza».
A rafforzare ulteriormente il progetto, a partire da questa missione sono a bordo una medica e un’infermiera del Laboratorio di salute popolare dei Municipi sociali di Bologna, segnando l’inizio di una collaborazione stabile. Il Laboratorio di salute popolare si occuperà del reclutamento e della formazione del personale sanitario, garantendo un’assistenza sempre più qualificata a chi affronta il mare in condizioni disperate.
«Nuove importanti collaborazioni che raccontano di un progetto che si trasforma in una piattaforma aperta e collettiva dove ognuno può fare la sua parte: comunità, organizzazioni, cittadine e cittadini», si legge in una nota dell’Arci. «Ogni anno migliaia di persone attraversano il Mediterraneo in cerca di sicurezza e speranza, ma per molti quel viaggio finisce in tragedia. Serve una risposta ampia e coordinata, un monitoraggio diffuso e continuo per documentare, supportare e soccorrere chi si trova ad affrontare una delle rotte migratorie più pericolose al mondo».
È possibile sostenere Tutti gli occhi sul Mediterraneo attraverso Produzioni dal Basso a questo link. I fondi raccolti saranno destinati a mantenere operative le imbarcazioni, a garantire beni di prima necessità per i soccorsi e a supportare il lavoro delle volontarie e dei volontari.
La fotografia è di Francesco Cabras
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