Non profit
Sulla partecipazione decidono gli istituti
Riforma degli organi collegiali, a che punto siamo?
Vorrei sapere qualcosa di più su un capitolo della riforma della scuola di cui si parla poco; ossia la riforma degli organi collegiali, varata nel lontano 1974, allo scopo di promuovere la partecipazione diretta alla vita scolastica delle diverse componenti, cioè le famiglie, oltre che i presidi e gli insegnanti. In che modo si intende ?riformare? questo tipo di partecipazione?
Mario M., Frosinone
Risponde Luigi Mariani
Sembra che la riforma degli organi collegiali, istituiti ben 23 anni or sono, stia approdando alle Commissioni parlamentari competenti. Attualmente i progetti di legge sono tre e si cercherà di comporli in un unico testo. Vi si parla di semplificazione delle norme e di organicità di gestione, di superamento dello statalismo e del centralismo, di collegamento al progetto di autonomia, di rinnovati consigli, comitati e assemblee.
Si va finalmente a riformare una legge che nel 1974 era stata una rivoluzione. Allora rispondeva ad esigenze profonde di rinnovamento, in un contesto che giustificava il prodotto. Ma oggi mostra la corda. Anche in questo caso scontiamo i tempi biblici del nostro sistema. Le proposte di legge, al di là dei singoli contenuti – che pure bisognerà discutere, mi pare abbiano recepito un elemento importante, e cioè che i meccanismi complicati e la gestione centralistica sono l?ostacolo principale da rimuovere. Al di là delle innovazioni lessicali, è importante aver capito che la scuola ha bisogno di autonomia per poter inventare i suoi percorsi e per poterne rispondere, prima di tutto ai suoi utenti. Poche regole, chiare e sicure, per una gestione partecipata e responsabile. E l?idea di lasciare la loro organizzazione alle singole scuole è interessante. Resta però un problema di fondo: come rinvigorire una partecipazione oggi molto limitata, per quantità, ma anche per qualità.
Per risolverlo non basterà una legge. C?è una riforma che va costruita sulla professionalità dei docenti, sulla responsabilità e la capacità dei dirigenti, sulla partecipazione degli studenti e dei genitori.
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