Non profit
sulla francigena i primi hospitaleros italiani
Dalla Spagna i volontari che accolgono i pellegrini
«Se il tuo Dio è ebreo, la tua auto giapponese, la tua pizza italiana, il tuo gas algerino, il tuo caffè brasiliano, le tue vacanze marocchine, i tuoi numeri arabi, le tue lettere latine? come hai deciso che il tuo vicino è straniero?». Riassume bene lo spirito dell’accoglienza rivolta ai pellegrini il manifesto che campeggia nella cucina dell’Albergue di Najera, graziosa cittadina della Rioja e storica tappa sul Cammino di Santiago. Ancora oggi, le associazioni di volontari che gestiscono gli ostelli lungo il percorso compostellano trasmettono ai nuovi membri il valore di una tradizione millenaria. La più importante, Hospitaleros Voluntarios, ne coordina oltre 3mila provenienti da tutto il mondo, che prestano servizio gratuito con turni di due settimane ciascuno in 22 “albergue” (ricoveri per i viandanti) lungo l’itinerario.
Quest’anno, fra loro, c’era anche Alberto Conte, consulente del ministero italiano dei Beni culturali e responsabile, con la società itinerAria, del progetto di mappatura del percorso lungo la Via Francigena. «L’accoglienza è il nostro tallone d’Achille», confessa. «E non solo per la segnaletica. Manca proprio la cultura dell’accoglienza al pellegrino». Deciso a studiare da vicino il modello di gestione degli Albergue, Conte si è iscritto a uno dei corsi preparatori che si tengono ogni anno in Spagna. «Mi aspettavo una formazione pratica e mi sono trovato invece nel bel mezzo di una una drammatizzazione teatrale, intensa e coinvolgente, dell’esperienza degli hospitaleros. Affascinato dall’incontro con gli otto formatori, ho poi prestato servizio, dall’1 al 15 agosto, all’ostello di Najera».
Un’esperienza fonamentale per Conte: «Ho convinto l’organizzazione spagnola a tenere, dal 12 al 14 marzo, il primo corso italiano per hospitaleros voluntarios del Cammino di Santiago», spiega. «L’obiettivo è creare un nucleo di volontari che, dopo la formazione e un’esperienza nel Cammino, creino un’organizzazione analoga sulla Francigena». Il Comune di Monteriggioni (SI), che ospita l’iniziativa, pagherà i costi di viaggio dei sette formatori in arrivo dalla Spagna, così che ai partecipanti rimangano solo i costi di vitto e alloggio, circa 50 euro. «Il corso, gratuito e non confessionale, aiuta gli aspiranti hospitaleros ad avvicinarsi al significato dell’accoglienza ai pellegrini. Si rivolge a chi ha già percorso la via di Santiago e vuole cambiare prospettiva “viaggiando da fermo”». L’appello di itinerAria ha riscosso un enorme successo. «A una settimana dalla comunicazione avevamo già superato i 30 posti disponibili. Ora studieremo una formula per valorizzare tutti coloro che si faranno avanti».
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