Formazione

Sulla Cgil polemica tra la Rete Lilliput e l’Espresso

Lilliput smentisce il contenuto di un servizio pubblicato sul settimanale L'Espresso con una lettera che sarà pubblicata sul numero in edicola domani e che Vita on line anticipa

di Ettore Colombo

Non di poco conto la polemica che contrappone la rete Lilliput all’Espresso. Oggetto del contendere, un articolo che il settimanale di via Po ha dedicato al movimento e che è uscito la scorsa settimana (è rintracciabile sul sito www.lespresso.it). Nel servizio dell’Espresso, “Quel che resta di Genova”, la rete Lilliput veniva data in rotta di collisione non solo con i “duri” del movimento no global, ma anche con la Cgil. Lilliput smentisce e, con una lettera che sarà pubblicata sul numero in edicola da domani del settimanale e che Vita on line qui anticipa, scrive che… Gentile signora Daniela Hamaui Direttore dell?Espresso in merito all?articolo apparso sull?Espresso n° 30 oggi in edicola dal titolo ?Quel che resta di Genova ? no global, la nuova geopolitica? a firma di Andrea Benvenuti, Rete Lilliput ritiene precisare quanto segue: Ad Alberto Zoratti del nodo genovese della Rete Lilliput vengono attribuite delle affermazioni false, secondo le quali tra il 23 marzo e il 16 aprile (date della manifestazione a Roma della Cgil e dello Sciopero generale) ??si è consumata la rottura all?interno del Gsf. Sembravamo una costola della Cgil? E la cosa ha mandato su tutte le furie i nostri.? Queste dichiarazioni attribuite ad Alberto Zoratti non sono mai state rilasciate. Nel merito si ricorda che: – il Patto di lavoro che costituiva il Genoa Social Forum si è sciolto il 24 luglio 2001 in occasione delle manifestazioni organizzate in tutta Italia dopo il massacro di Genova durante il G8 e non nell?aprile del 2002 come si evince dall?articolo. – dal 24 luglio 2001 è iniziato il processo di costituzione dei Fori Sociali Italiani terminato con l?assemblea di Bologna del 2 marzo 2002 al quale la Rete Lilliput ha deciso di non aderire per espressa decisione delle Macroregionali (che tengono insieme i circa 70 nodi locali e oltre 5000 persone su tutto il territorio nazionale). – Rete Lilliput e Cgil hanno instaurato localmente nel corso degli ultimi mesi Patti di lavoro concreti e produttivi su temi specifici. Dunque, al di là di quanto si insinua nell?articolo, i rapporti tra la Rete Lilliput e la Cgil sono ottimi e costruttivi, basti ricordare l?adesione di molti nodi sia alla manifestazione del Circo Massimo che allo Sciopero generale, per non parlare del ?Patto di Lavoro Rete Lilliput, Cgil, Arci? che nella città di Firenze costituisce un vero e proprio laboratorio politico nazionale in cui si afferma: ?Per immaginare e realizzare una globalizzazione al servizio dell?essere umano è indispensabile partire dalla ricerca di alleanze nella società civile? Il Patto di lavoro Rete Lilliput, Cgil, Arci al di là delle buone intenzioni ha già raggiunto il suo primo risultato: la definizione di un ?Marchio di qualità sociale? – basato sul sistema di certificazione SA8000 e in collaborazione con la Regione Toscana – da applicare alla produzione agricola e industriale del territorio toscano. Considerata questa ricostruzione riteniamo necessario chiedere una rettifica da pubblicarsi nel prossimo numero dell?Espresso. Questo per evitare che, data la grossa tiratura del settimanale da lei diretto, si possa dare una percezione diversa dalla realtà dei rapporti Cgil – Rete Lilliput soprattutto in un momento di ostilità aperta nei confronti della Cgil stessa. Grazie per l?attenzione, la saluto cordialmente e rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti. Cristiano Lucchi Responsabile ufficio stampa Rete Lilliput 339/6675294 ? ufficiostampa@retelilliput.org P.S. La Direzione Generale della Cgil nella persona di Achille Passoni, che come noi ha letto con stupore l?articolo in oggetto, condivide e sostiene quanto da noi asserito in questa comunicazione. E? per questo che è stata resa disponibile anche sul sito internet www.cgil.it


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