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Sul voto i fantasmi del razzismo

Non c'è solo l'esito olandese. L'egemonia di una cultura xenofoba si fa sempre più sentire

di Martino Pillitteri

«Sono segni è molto brutti ma c’era da aspettarselo. Ho sempre pensato che dalla situazione nella quale siamo potevamo soltanto andare avanti, che  potevamo migliorare. Invece mi rendo conto che ci siamo illusi moltissimo». Hamza Roberto Piccardo, uno degli esponenti più rappresentativi dell’Islam italiano, risponde così a Vita.it  sui nuovi fantasmi di razzismo che sembrano emergere dalla campagna elettorale e dal voto europeo. Il segnale più sconcertante è arrivato dal voto olandese dove Geert Wilders (in foto), il biondo leade del Partito della Libertà ha ottenuto il 17 % dei voti e portrà cinque rappresnetanti nel prossimo parlamento di Strasburgo. Pilastri della campagna di Wilders il no all’ingresso della Turchia nell’Unione Europea e la denuncia della “catastrofica islamizzazione” dell’Europa.

Wilders era salito alla ribalta delle cronache per un film documentario violentemente antiislamico, che lui stesso fu costretto a rititirare dal sito dove era stato messo online. Fitna,  questo il titolo del film, voleva mostrare il carattere a suo dire “fascista” del Corano, che compara al Mein Kampf di Hitler. Il governo olandese, che temeva un caso simile a quello delle caricature danesi di Maometto, si è opposto alla sua diffusione nel marzo del 2008.

Secondo sondaggi recenti, il partito di Wilders con affluenza più alta, come accadrà alle prossime legislative del 2011, potrebbe addirittura diventare il primo partito olandese.

Intanto anche la campagna elettorale italiana è stata contrassegnata da toni inquietanti. In particolare ha colpito la battuta di Berlusconi al comizio di chiusura milanese, quando con faciloneria ha bollato Milano come città africana. Una battuta di cui il premier si è scusato ma che va ad aggiungersi all’uscita di qualche settimana fa sull’“Italia agli italiani”.

Solo la Merkel in Germania si è distinta per l’apertura alla minoranza turca del suo paese. Con i suoi 2,5 milioni di componenti i turchi sono il gruppo di immigrati più consistenti in Germania e rappresentano un’importante fetta della popolazione tedesca, oltre ad essere un gruppo elettorale interessante e in crescita: secondo ricerche, tuttora la Cdu raccoglie tra gli elettori turchi appena il 7% del consenso. Questo spiega la scelta della Merkel di recuperare consenso in questo sempre più importante segmento elettorale.

E la sinistra in quest’Europa culturalmente egemonizzata sempre più dalla destra, com si pone? «I politici europei sono codini», sentenzia Piccardo. «Infatti perdono perché proponendo alla gente, non tutti ma a molti di loro, una ricetta della destra un po’ annacquata la gente pensa: beh, meglio la ricetta originale, non l’imitazione».

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