Economia

Sul palco i migliori imprenditori sociali under 40 del mondo

Saranno gli Stati Generali dell’impresa sociale globale. Il Social Enterprise World Forum 2015 porterà a Milano dal primo al 3 luglio 2015 i principali rappresentanti internazionali del social business e i giovani saranno protagonisti

di Ottavia Spaggiari

Gli Stati Generali dell’impresa sociale globale: è così che si presenta Social Enterprise World Forum 2015 organizzato da Acra-Ccs, dal primo al 3 luglio 2015, a Milano.

Centoquaranta speaker internazionali, oltre quaranta sessioni di lavoro e migliaia di imprenditori sociali da tutto il mondo. Una tre giorni serratissima di eventi e dibattiti, a cui parteciperanno anche esponenti dei governi internazionali, del mondo accademico e diversi soggetti sempre più interessati al social business: “Abbiamo già confermate le agenzie di cooperazione, svedese e statunitense, tra quelle che più di tutte stanno sperimentando nuovi modelli che contemplano l’impresa sociale,” spiega Elena Casolari, CEO di Fondazione Acra-Ccs. E poi tantissimi Paesi in cui l’imprenditoria sociale non fa ancora parte di una tradizione consolidata, come Taiwan che invierà a Milano, a seguito del Ministro del Welfare, una sessantina di imprenditori sociali locali. “Gli imprenditori taiwanesi visiteranno le esperienze del nostro Paese, per studiare davvero il nostro modello” racconta Casolari. “Vedendo la curiosità nei confronti dell’impresa sociale italiana, di Taiwan e degli altri Paesi, giovani dal punto di vista dell’economia sociale, si capisce quanto il social business rappresenti una scommessa per i loro governi e quanto noi possiamo offrire.”

E la parola “giovane” sembra davvero essere la chiave per capire il senso del forum di quest’anno. Ad animare il palco delle plenarie e dei singoli panel, saranno un esercito di imprenditori sociali under 40, perché, spiega Casolari, “sono loro il motore di crescita di questo settore”.  Tra loro Sonia Klumpp, una vera e propria potenza dell’impresa sociale made in Africa. Klumpp è infatti la fondatrice di AFRIpads, una società che produce e commercializza assorbenti intimi lavabili, garantendo una efficacia comparabile con quella dei prodotti usa e getta e rendendoli accessibili anche alle donne a basso reddito. Nata nel 2009, con sede a Kampala e base di produzione a Kitengesa, nell’Uganda rurale, AFRIpads ha un fatturato che si aggira intorno ai 600 mila euro e conta già 115 dipendenti. Dall’Africa a Milano, per moderare il panel sull’incubazione di impresa arriverà anche William Senyo. Giovanissima promessa della finanza ad alto impatto sociale ghanese, Senyo è fondatore dello spazio di co-working e accelerazione d’impresa, Hub Accra, e amministratore delegato di SliceBiz, una società di microfinanza a sostegno di startup africane innovative e ad alto potenziale di crescita. Ospite del Forum dall’Europa anche Ruth e Amy Anslow, sorelle inglesi poco più che trentenni, che nel 2013, a Brighton, hanno deciso di aprire Hisbe un supermarket in cui vendere prodotti etici e sostenibili a prezzi accessibili. Un progetto che ha raccolto 200 mila sterline in investimenti e sta funzionando anche grazie alla promozione su Twitter. “I giovani saranno protagonisti anche del dopo forum”, spiega Casolari.

Il giorno dopo la chiusura dei lavori del forum, da parte del Premio Nobel Muhammad, Yunus, saranno infatti cinquanta giovanissimi imprenditori sociali, i protagonisti di un viaggio in treno a Napoli, dove arriveranno per visitare le imprese del territorio. “Durante il viaggio gli imprenditori sociali con più esperienza incontreranno i ragazzi più giovani, la generazione della sharing economy, insomma. Sarà un viaggio di confronto intenso” spiega Casolari, in un certo senso rappresentativo del Forum che riunirà posizioni molto diverse. “Dopotutto”, continua, “la nostra ricchezza è proprio questa: una straordinaria diversità”.

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