Non profit
Sul banco dei promossi
Cooperative sociali, un bilancio legislativo regione per regione
Incentivi, leggi ad hoc, misure anti crisi.
Dal Veneto
alla Calabria, dalla Lombardia alla Puglia, così le Regioni hanno legiferato
in tema di imprese socialiLeggi regionali ad hoc, modifiche dei criteri di iscrizione agli albi, sostegno al consolidamento del privato sociale, misure anti crisi. La lista delle best practices delle Regioni chiamate al voto, interventi realizzati in numerosi casi su proposta delle centrali cooperative, copre più ambiti dell’attività del privato sociale. Vita ha provato a individuare alcune delle iniziative legislative (e non solo) più significative. È il caso, ad esempio, della Lombardia, che con un apposito regolamento ha consentito alle cooperative sociale A+B di iscriversi come unico soggetto giuridico ad entrambe le sezioni dell’Albo regionale. Una rigidità che secondo il consigliere Mario Sala (PdL), relatore del provvedimento, in passato ha frenato non poco lo sviluppo della cooperazione mista. Il Veneto, invece, dopo un quindicennio, ha rivisto nel 2006 la legge regionale sulla cooperazione sociale. Un provvedimento da cui sono ricaduti, a cascata, altri atti a favore del terzo settore, come la recente delibera di Giunta (dicembre 2009) promossa dall’assessore Stefano Valdegamberi che assegna risorse per la fase di avvio delle cooperative sociali.
I fondi di garanzia e a sostegno alla stabilizzazione dei lavoratori del privato sociale sono stati, passiamo a Nord-Ovest, la carta su cui ha scommesso la Liguria. Nove milioni in tutto per un complesso di interventi utili, secondo il vicepresidente uscente Massimiliano Costa, anche alla riqualificazione del personale. Il Piemonte, invece, si è mosso sul fronte anti crisi con la Finanziaria per il 2009. Con il “pacchetto” approvato ha previsto risorse a favore dei soggetti istituzionali del sistema dei servizi socio-assistenziali finalizzate al contenimento dei maggiori oneri derivanti dagli accordi contrattuali delle cooperative sociali.
Il tema del sostegno allo start up, scendiamo a Sud, ha trovato spazio anche in Puglia. Il riferimento è a «Piccoli sussidi», iniziativa che ha previsto l’erogazione di 5 milioni e 50mila euro a fondo perduto e di 650mila euro a condizioni agevolate, per l’aumento del capitale e per il rafforzamento e il consolidamento delle imprese sociali.
Spostandoci in Campania merita d’essere ricordato il Programma regionale per lo sviluppo della cooperazione di produzione – lavoro e sociale che, con il terzo bando, ha messo sul tavolo 15 milioni di euro in complesso. Infine, la Calabria. Ad agosto 2009 ha licenziato, a nove anni dalla legge precedente, le nuove norme per la promozione e lo sviluppo della cooperazione sociale.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.