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Suicidi: sedicenne muore a Bari

Il ragazzo si è abbandonato sotto un treno. Ha lasciato scritto, senza inviarlo a nesuno, un sms d'addio. L'associazione L'amico Charly sta sensiilizzando gli adulti ad affrontare il fenomeno

di Benedetta Verrini

Ha detto addio con un sms: ”Addio, sono contento di dire finalmente questa parola. Non soffrirò. Vi voglio bene”. E’ il testo che un sedicenne di Bari ha digitato sul suo telefonino poco prima di inginocchiarsi sui binari, di coprirsi gli occhi con una mano e attendere di essere travolto dal treno delle ferrovie Bari-Nord proveniente da Bitonto (Bari). E’ accaduto stamattina nei pressi della stazione ferroviaria del sottovia di via Quintino Sella, a ridosso del centro di Bari. Il messaggino nonè stato inviato a nessuno, ma il ragazzo l’ha lasciato ben in vista sul display del cellulare per far capire a tutti che il suo era un suicidio e non una disgrazia. Un gesto disperato che, al momento, resta senza spiegazione: il ragazzo era conosciuto come un tipo tranquillo, con una famiglia per bene e unita; non aveva alcun problema di rendimento a scuola. ”Non ci dava alcuna preoccupazione -ha detto il padre alla polizia ferroviaria-, non gli mancava nulla, eravamo d’accordo per uscire insieme questo pomeriggio: dovevamo comprare una nuova radio per l’ automobile”. Dello stesso parere i compagni di scuola: sono sconvolti, guardano il banco vuoto dove sedeva e dicono che il loro amico era un bravo ragazzo, sereno, tranquillo, che non aveva mai manifestato di volersi uccidere. Sul dramma degli adolescenti suicidi, un fenomeno sommerso che rappresenta la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali, era intervenuto meno di un mese fa lo psichiatra Gustavo Pietropolli Charmet, direttore scientifico del Crisis Centre, struttura attivata e finanziata dall’associazione milanese L’amico Charly. Di recente, l’associazione ha anche attivato una campagna di sensibilizzazione, intitolata “Prova a dirlo”. L’obiettivo è stimolare i ragazzi a parlare e gli adulti e le istituzioni ad affrontare più seriamente il problema.

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