Welfare

Suicida un detenuto a Foggia. Sono 11 da inizio anno

Il sindacato della Polizia penitenziaria denuncia l’indifferenza delle istituzioni

di Redazione

Un uomo di 36 anni di Polignano, in provincia di Bari, Ottavio Mastrochirico, si è ucciso nel carcere di Foggia dove era detenuto dal 2010 per una condanna a 16 anni per un omicidio.  Il 36enne da qualche giorno si trovava da solo in cella, dopo aver avuto dei problemi con gli altri detenuti. L’altra sera si è impiccato con il cordoncino della sua tuta. Un agente di polizia penitenziaria è intervenuto cercando di salvarlo ma per il detenuto non c’è stato nulla da fare.

L’ultimo suicidio avvenuto nel carcere del capoluogo dauno risale al novembre 2010, quando il 41enne Raffaele Ferrantino si tolse la vita trasformando i lembi dei  pantaloni in un cappio. E nei giorni scorsi il carcere di Foggia è stato  oggetto di un ulteriore sopralluogo da parte del presidente della Camera  penale, Gianluca Ursitti, del segretario dell’Associazione Nazionale  Magistrati di Foggia, Antonio Laronga, e del presidente dell’ordine degli  Avvocati di Foggia, Tonio Ciarambino, per verificare le condizioni di  vivibilità dei detenuti.
 
«Grande rammarico», ha commentato il segretario nazionale dell’Osapp, il sindacato della Polizia penitenziaria, Domenico Mastrulli, «quando si è costretti nell’indifferenza generale delle istituzioni a contare un’altra vita umana». A Foggia sono in servizio 310 agenti, divisi nei quattro turni lavorativi, mentre ne servirebbero 420-430. Un carcere, quello del capoluogo dauno, che dovrebbe contenere secondo quanto previsto dalla legge 371 detenuti  «e, invece,», ha aggiunto Mastrulli, «a volte ne conta anche 800».

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