Sostenibilità
Sugli scaffali degli ipermercati si fa strada l’equo-soldiale
Un'indagine Eurosif per La Stampa, Le Monde ed El Pais dimostra la (timida) crescita del fair trade e dell'impegno sociale anche nella grande distribuzione. Della partita anche Wal Mart
di Redazione
Rappresenta meno dell’1% delle vendite alimentari. Troppo poco per essere protagonista del mercato, ma il 2006, per il mondo del biologico e dell’equo-solidale, resta un anno positivo. Lo confermano i dati della ricerca Eurosif, realizzata per i quotidiani La Stampa, Le Monde ed El Pais, che parlano di un raddoppio delle vendite rispetto al 2003.
Intanto i big della Gdo si muovono. Il comitato internazionale delle grande imprese, il Cies, ha annunciato un programma di “conformità sociale” su criterci vicini all’equo-solidale. All’interno del forum c’è anche Wal Mart, la più grande impresa della grande distribuzione, che ha annunciato un piano in sei punti per diventare in dieci anni una reginetta della Csr. Obiettivo? Diminuire del 5% il volum degli imballaggi, utilizzare solo fonti di energia rinnovabili, riciclare tutti i rifiuti e proporre ai clienti una fornita gamma di prodotti equo-solidali.
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