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Sudan(2): scontri fra ribelli nel Darfur, 200 morti
Osservatori dell'Unione Africana denunciano continue violenze dei Janjaweed, mentre gli scontri fra i ribelli aprono inquietanti scenari
Duecento persone sono morte e decine sono rimaste ferite nel Darfur (Sudan occidentale) in seguito a scontri tra appartenenti a gruppi diversi del Movimento di Liberazione Sudanese (Mls), che hanno provocato anche il ferimento del capo del secondo gruppo piu’ importante di ribelli che combattono da mesi contro il governo sudanese, il Movimento di Giustizia ed Eguaglianza (Jem), Ali Baidi. Ne da’ notizia l’agenzia egiziana ‘Mena’.
Secondo una ricostruzione degli scontri attribuita ad uno dei comandanti ribelli, Khater Ibrahim Santod, gli scontri si sono sviluppati in un campo di ribelli nella zona di Awa, nella regione di Jabal Mora, nel Darfur meridionale. All’origine vi sarebbe la decisione del capo dell’Mls, Monai Aarchoi Manaw, di assumere il controllo di tutta l’area di Jabal Mora con l’obiettivo di controllare i convogli dei soccorsi e le attivita’ delle organizzazioni umanitarie. Non e’ escluso che gli scontri all’interno delle fazioni ribelli siano collegati – secondo osservatori locali – anche a contrasti sull’opportunita’ di mantenere rapporti con la maggiore delle organizzazioni dei ribelli del sud Sudan, l’Esercito di Liberazione del Popolo Sudanese (Spla), comandata da John Garang, e che di recente ha raggiunto intese di pace con Khartoum mettendo le basi per la fine della guerra civile che da vent’anni contrappone il sud al nord.
Intanto, le esazioni dei Janjaweed non conoscono sosta. Civili sono stati arsi vivi in due villaggi del Darfur, nella parte occidentale del Sudan, ad opera delle milizie arabe Janjaweed che proseguono nella loro ondata di violenza, malgrado il cessate il fuoco dell’aprile scorso.
La denuncia viene dall’Unione Africana, che ha dislocato nella regione degli osservatori. Il primo attacco e’ avvenuto nel villaggio di Suleia all’inizio di luglio quando presunti miliziani Janjaweed hanno saccheggiato il mercato e ucciso civili, alcuni dei quali sono stati incatenati e bruciati vivi. Gli osservatori hanno riferito che anche l’intero villaggio di Ehda e’ stato bruciato e completamente distrutto. L’attacco era stato denunciato il 5 luglio scorso.
La commissione per il cessate il fuoco ha definito ingiustificato l’attacco, perpetrato dai Janjaweed contro la popolazione civile ed ha aggiunto che non e’ possibile stabilire se le autorita’ sudanesi abbiano in quanche modo partecipato all’attacco.
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