Mondo

Sudan, “Vox Populi, Vox Dei”

di Giulio Albanese

Segnalo con piacere ai lettori di questo Blog la lettera pastorale che monsignor Paolino Lukudu Loro, arcivescovo di Juba (Sudan), ha indirizzato alla sua gente, esortandola ad informarsi bene sui candidati prima recarsi alle urne il prossimo 11 aprile per le prime elezioni multipartitiche dopo anni di guerra civile. Un messaggio, quello del presule, dalla forte valenza spirituale, nella consapevolezza che è necessario cogliere l’occasione della prossima Pasqua per pentirsi di tutto il male fatto negli anni passati, soprattutto nel Sud del Paese.

Il titolo della missiva, “L’autentica voce del popolo è la voce di Dio”, è emblematico del ruolo che la Chiesa è chiamata a rivestire in questa circostanza. In vista della prossima tornata elettorale, l’arcivescovo sudanese rileva “la Chiesa ha il dovere morale di orientare questo importante processo” spiegando che il voto potrebbe segnare un nuovo inizio per il Paese dopo anni di violenze. Quindi l’invito al pentimento: “Dio ci chiama a pentirci dei numerosi peccati che abbiamo commesso contro di Lui e noi stessi, in particolare nel Sud Sudan: tribù contro tribù, uccisioni, rapimenti, rapine, corruzione. Dobbiamo espiare questi peccati con preghiere e buone azioni”. La posta in gioco è altra, secondo l’arcivescovo di Juba, perché il voto rappresenta “il contributo che i fedeli sono chiamati a dare al bene comune del popolo di questo Paese”. Monsignor Lukudu inoltre esorta gli elettori a non accettare denaro dai candidati, evitando “manipolazioni, inganni che possano fuorviare e ingannare i votanti”, come anche un linguaggio “violento” nella campagna elettorale. Andrà a tutto vantaggio del Sudan, ha spiegato il presule, se gli elettori sceglieranno candidati che si sono impegnati ad attuare “alla lettera” l’accordo di pace globale del 2005: “Ci sono voluti più di due decenni – sottolinea l’arcivescovo – per raggiungere la pace. Votare per le persone sbagliate, soprattutto in questo momento cruciale per storia del nostro Paese, equivale a vanificare il prezzo pagato per la pace”.

A questo punto non resta che sperare anche perché alcuni recenti dichiarazioni del presidente sudanese Omar Hassan al Bashir sono molto inquietanti. Basti pensare che proprio martedì scorso ha avuto l’ardire di minacciare di espellere gli osservatori stranieri per le elezioni, dopo che questi hanno suggerito il rinvio del voto. Se gli osservatori interverranno negli affari interni al Sudan “gli taglieremo le mani e le calpesteremo” ha detto Bashir. Per coloro che fossero interessati, questo è il link al testo integrale della lettera pastorale di monsignor Paolino Lukudu Loro: http://sndden.wordpress.com/2010/03/23/pastoral-letter-of-his-grace-paolino-lukudu-loro-on-the-process-of-the-forth-coming-political-elections/

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