Non profit

Sudan: visita ufficiale della campagna italiana

Le prime notizie dai rappresentanti della ‘Campagna italiana per la pace e i diritti umani in Sudan’, da ieri nel Paese africano

di Emanuela Citterio

E’ in corso in Sudan, la visita ufficiale della ?Campagna italiana per la pace e i diritti umani in Sudan?, un cartello di associazioni e ong, tra cui Acli, Amani, Arci, Caritas, Cuore amico, Missionari comboniani, Nigrizia, Mani Tese e Pax Christi che dal 1995 è attiva per sensibilizzare l?opinione pubblica, il mondo dell?informazione e quello politico-istituzionale in Italia sul problema delle violazioni dei diritti umani e della guerra civile. Le prime notizie dal Sudan arrivano oggi da Gino Barsella, ex direttore di Nigrizia, da un lancio dell’agenzia Misna. La Campagna aveva già più volte visitato le aree del Sud Sudan in mano all?Esercito di liberazione popolare sudanese (Spla – in guerra con le autorità di Khartoum), ma non era ancora riuscita ad ottenere il visto di entrata da parte del governo. Scopo della vistita è sia quello di aprire un dialogo col governo sudanese si quello di verificare, nella parte di Paese sotto il suo controllo, della situazione dei diritti umani e della volontà politica di perseguire uno spedito e autentico processo di pace. Proprio in questi giorni sono ripresi i negoziati di pace a Machakos (Kenya), che erano stati sospesi in seguito a reciproche accuse di violazione del cessate il fuoco da parte dei contendenti. La giornata di ieri ha visto la delegazione incontrare il nunzio apostolico, monsignor Dominique Mamberto, l?ambasciatore italiano, Gianluigi Costa Sanseverino da Bisignano, l?arcivescovo di Khartoum, monsignor Gabriel Zubeir Wako, il rappresentante legale della diocesi, Johnny Saverio, e un gruppo di missionari e missionarie comboniani. Oggi, 30 gennaio, negli uffici del ministero degli esteri si metterà a punto il programma della visita che terminerà il prossimo 7 febbraio e si estenderà fino alla regione dei monti Nuba. Una delle conseguenze di un eventuale accordo di pace, che dovrebbe essere raggiunto nel corso dell?anno, sarebbe un rinnovato impegno di cooperazione da parte dell?Europa e degli Usa ed un immediato inserimento del Sudan – paese fortemente indebitato e in ritardo di sviluppo a causa della lunga guerra – nel programma italiano di cancellazione del debito previsto dalla legge 209/2000.


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