Formazione

Sudan, Unhcr: servono 56 milioni di dollari per i rifugiati

Obiettivo: assistere nel ritorno alle case e nella reintegrazione nelle comunità d'origine

di Redazione

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha lanciato oggi un appello di 56,1 milioni di dollari necessari a finanziare le operazioni del 2007 mirate ad assistere decine di migliaia di rifugiati e sfollati nel ritorno alle proprie case e nella reintegrazione nelle proprie comunità d’origine in Sudan meridionale.

La cifra richiesta sarà utilizzata per diversi scopi, tra i quali il potenziamento del programma di rimpatrio volontario in corso, attraverso il quale saranno assistiti oltre 100mila rifugiati a far ritorno dai paesi limitrofi; l’assistenza a circa 25mila sfollati per rientrare nelle proprie aree d’origine; la fornitura a coloro che rientrano di un kit di aiuti per la reintegrazione; la ristrutturazione di ospedali e scuole e per migliorare la situazione di alloggi e sistemi igienico-sanitari.

I rifugiati e gli sfollati, al loro rientro nelle comunità d’origine, devono affrontare notevoli difficoltà e, in base a quanto riportato nell’appello, è necessario un impegno importante per far sì che il ritorno di queste persone sia sostenibile.

“Nonostante i progressi compiuti negli ultimi due anni” si legge nell’appello “molte comunità che accolgono le persone di ritorno sono ancora impegnate nel difficile processo di reintegrazione. Ciò è dovuto in larga misura alla diffusa devastazione e alle pessime condizioni delle infrastrutture e dei servizi di base nelle aree di ritorno, pesantemente danneggiate dalla guerra”.

Dalla firma dell’accordo di pace tra il governo sudanese e il Movimento/Esercito di liberazione del popolo sudanese (SPLA) nel gennaio 2005, circa 102mila rifugiati sono rientrati alle proprie case, dei quali 32.400 attraverso il programma di rimpatrio organizzato dell’UNHCR. Inoltre, circa 850mila sfollati sono rientrati nelle loro aree d’origine in Sudan meridionale, soprattutto con mezzi propri. Si prevede che altre migliaia di persone faranno ritorno nel 2007.

“In un contesto caratterizzato da un’elevata presenza di mine, abusi dei diritti umani e dalla quasi totale distruzione delle infrastrutture e dei servizi, la promozione del ritorno di rifugiati e sfollati in condizioni di sicurezza e dignità e il contributo alla ricostruzione della vita economica, sociale, civile e politica costituiscono sfide impegnative, non solo per l’UNHCR ma per tutti gli attori coinvolti” prosegue l’appello.

Ai donatori vengono richiesti finanziamenti necessari per le operazioni del 2007 mirate ad assistere il rimpatrio volontario e la reintegrazione di 102mila rifugiati originari del Sudan meridionale che si trovano in Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Egitto, Kenya e Uganda. L’UNHCR inoltre coordinerà il ritorno nelle proprie aree d’origine di 25mila sfollati, dei quali 15mila dallo stato sudanese del Nilo azzurro a quello di Southern Sudan e 10mila dallo stato di Central Equatoria a quello di Jonglei.

In collaborazione con le agenzie partner, con altre organizzazioni internazionali e con il governo sudanese, l’UNHCR parteciperà inoltre al monitoraggio della situazione dei diritti umani di circa 1,8 milioni di sfollati negli stati di Khartoum e Kassala e all’accurata attività d’informazione sulla situazione nelle aree di origine, in modo che la decisione di rientrare sia pienamente consapevole.

Le condizioni nelle aree di ritorno * in particolare riguardanti sicurezza, acqua, sanità ed istruzione – costituiscono elementi decisivi di valutazione nella decisione di rifugiati e sfollati di rientrare nelle proprie aree d’origine. Nell’ambito del piano di lavoro congiunto delle Nazioni Unite per il 2007, l’UNHCR ha in programma di ripristinare o costruire 65 pozzi e di riabilitare 30 scuole nelle aree di maggior ritorno dei rifugiati.

Lo scorso anno, l’UNHCR ha ricevuto contributi per oltre 63 milioni di dollari per le proprie operazioni in favore di rifugiati e sfollati del Sudan meridionale.

Al momento della firma dell’accordo di pace nel 2005, in Sudan vi erano circa 6,7 milioni di sfollati – 2 milioni dei quali causati dal conflitto in Darfur * e circa 550mila rifugiati nei paesi limitrofi. —


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