Mondo
Sudan: respinto attacco ribelle nell’est del Paese
Khartoum denuncia una coalizione tra i ribelli del Darfur e i Beja
Il governo sudanese ha denunciato un attacco ribelle nell’est del Paese e respinto dalle forze armate regolari. Lo ha reso noto oggi l’Associated Press. “Le forze armate hanno sconfitto un’agressione condotta dalle forze appartenenti al Movimento per la giustizia e l’uguaglianza (Jem) e al Congresso Beja, a loro volta sostenute da stranieri” sottolinea un comunicato dell’esercito sudanese, il quale precisa che l’attacco avrebbe mirato “l’avamposto di Dolibo-yei e la guarnigione di Toker, alle ore 13 di domenica”.
La missione Onu in Sudan ha confermato all’Ap di essere venuta a conoscenza degli scontri armati nell’est del Paese, senza però confermare la partecipazione del Jem. Gli scontri avrebbero fatto vittime in entrambi le fazioni. Il Jem è uno dei gruppi ribelli che nel Darfur (ovest Sudan) sta conducendo una guerra civile contro il regime centrale di Khartoum dal febbraio 2003. La notizia di un suo coinvolgimento nell’est del Sudan è alquanto sorprendente, e non solo per motivi geogrrafici. Attualmente, il Jem sta negoziando con Khrtoum accordi di pace delicatissimi per porre fine a un conflitto, quello del Darfur, che sino ad ora ha fatto almeno 180mila vittime e oltre 2,4 milioni di sfollati.
Il Congresso Beja invece ha le sue basi nell’est del Paese. Nel febbraio 2005, i suoi partigiani sono stati protagonisti di un accordo con i Leoni liberi per formare un’alleanza, il Fronte dell’est. Questa colazione è una risposta agli accordi di pace siglati il 9 gennaioscorso tra Khartoum e i ribelli sudsudanesi dello Spla/m cappeggiati da John Garang. Gli accordi di Naivasha favorirebbero secondo i ribelli orientali una spartizione del potere sudanese (ivi inclusi i proventi del petrolio del Sudan) tra le fazioni del Nord e quelle del Sud (in realtà non tutte visto che molti gruppi armati del Sud Sudan sono stati esclusi da questi accordi).
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