Mondo

Sudan: Onu, nuovi raid aerei contro popolazione Darfur

E' l'accusa che l'Onu ha rivolto oggi a Khartoum, denunciando nuove stragi contro le migliaia di profughi da parte delle milizie arabe Janjawid

di Paolo Manzo

Il governo sudanese continua a bombardare le forze ribelli del Darfur. E’ l’accusa che le Nazioni Unite hanno rivolto oggi a Khartoum, denunciando inoltre nuove stragi contro le migliaia di profughi da parte delle milizie arabe Janjawid. L’agenzia per il coordinamento degli affari umanitari dell’Onu ha poi sottolineato le difficolta’ che gli operatori umanitari incontrano per trasportare viveri e assistenza medica nella regione occidentale, precipitata in una gravissima crisi umanitaria, nonostante le autorita’ sudanesi abbiano ribadito la volonta’ di rimuovere tutti gli ostacoli per il loro accesso al Darfur. ”Abbiamo interrogato molti civili ricoverati in ospedale – ha detto da Ginevra il portavoce dell’Alto Commissariato per i rifugiati, Peter Kessler, a proposito dell’emergenza profughi – Ci hanno raccontato di aver fatto ritorno nei loro villaggi e di essere stati attaccati dalle Janjawid”. Le accuse del Palazzo di Vetro sono ”false e senza fondamento”. Cosi’ Khartoum smentisce categoricamente i raid aerei preannunciando i piani per rafforzare la sicurezza nella regione, in linea con la risoluzione delle Nazioni Unite approvata dal Consiglio di Sicurezza lo scorso 30 giugno. Il ministro degli Esteri sudanese Mustafa Osman Ismail e l’inviato dell’Onu nel Sudan, Jan Pronk, hanno firmato ieri il ”Piano di azione per il Darfur”, che prevede un periodo di 30 giorni per adottare misure di sicurezza efficaci nei campi profughi allestiti per accogliere la popolazione in fuga dalle persecuzioni delle milizie filogovernative, garantendo viveri e assistenza medica. L’accordo contempla anche l’apertura di corridoi per l’accesso agli operatori umanitari, protetti da speciali corpi di polizia che il governo sudanese si appresta a dispiegare nella parte occidentale del paese. Intanto, la Lega Araba si appresta ad inviare alcuni osservatori nel Darfur per vigilare sul cessate il fuoco tra le forze ribelli – Esercito di liberazione sudanese e il Movimento per la liberta’ e l’eguaglianza – e le Janjawid. L’invio di esperti arabi nella regione era stato deciso nel corso di un incontro dei ministri degli Esteri arabi al Cairo.


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