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Sudan: L’esercito sudanese pronto alla guerra contro l’Occidente

l'esercito sudanese apparenta la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu ad "una dichiarazione di guerra"

di Joshua Massarenti

“La risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu sulla questione del Darfur è una dichiarazione di guerra contro il Sudan e il suo popolo”. Queste le parole espresse dal portavoce dell’esercito sudanese, il generale Mohamed Beshir Suleimane, e riportate stamane dal quotidiano sudanese pro-governativo Al-Anbaa. “L’esercito sudanese è ormai pronto ad affrontare nemici del Sudan su terra, mare e cielo” ha aggiunto il portavoce, giudicando il termine di 30 giorni stabiliti dal Consiglio di sicurezza per consentire a Khartum di porre fine alle esazioni delle milizie pro-governative Janjaweed “una fase preparatoria” per aggredire il Sudan. Le minacce del portavoce militare contro le “forze straniere” hanno poi preso una piega religiosa (“la porta del Jihad è ancora aperta”) con riferimenti impliciti ai negoziati di pace attualmente in corso tra Khartum e i ribelli del Sud Sudan per porre un termine ad un conflitto ventennale e intenti chiari su cosa aspetta nel prossimo futuro le popolazioni civili del Darfur (“se [la porta della Jihad] è rimasta chiusa a sud, si aprirà al Darfur”). Le dichiarazioni del portavoce dell’esercito sudanese contrastano in qualche modo con le reazioni del governo sudanese alla risoluzione del Consiglio di sicurezza. In un primo tempo, Khartum aveva rigettato la risoluzione, ma ieri, il Consiglio dei ministri sudanese si è limitato a “rammaricarsi” delle posizioni prese dal Consiglio di sicurezza dell’Onu rivelando nella risoluzione adottata il 30 luglio scorso “alcune note positive”.


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