Politica

Sudan: la Contini in missione in Darfur

L'incarico del Governo all'ex governatrice della provincia irachena di Nassiriya, Barbara Contini, di svolgere una missione

di Paul Ricard

Allo scopo di intervenire nella grave crisi umanitaria nel Darfur, il governo italiano ha incaricato l’ex governatrice della provincia irachena di Dhi Qar, Nassiriya, Barbara Contini, di svolgere una missione di quella regione. Lo ha reso noto la stessa Contini, intervenuta al Prix Italia di Catania a una tavola rotonda su comunicazione e cooperazione. ”Andro’ fra pochi giorni in Darfur – ha detto Contini – per una missione di fattibilita’, su incarico della Farnesina e con l’autorizzazione del ministro e del governo”. Scopo della missione, che si svolgera’ – come spiega una nota – nell’ambito della Cooperazione italiana allo sviluppo, e’ verificare l’attivazione di tutti i canali possibili per dare un contributo all’emergenza in atto in Darfur. Contini riferira’ poi al ministro Frattini sui futuri sviluppi e sul ruolo che l’Italia potra’ svolgere. La Farnesina ha messo a disposizione tutte le sue strutture per facilitare il compito della Contini che agira’ da una parte attraverso contatti politici locali, dall’altra alla luce delle specifiche esigenze della Cooperazione allo sviluppo. ”La cooperazione italiana – ha sottolineato Giuseppe Deodato, direttore generale per la Cooperazione allo sviluppo, intervenuto al convegno di Catania insieme con il Procuratore Nazionale Antimafia Pier Luigi Vigna – rappresenta una delle parti migliori dell’Italia, tutto quello che il nostro Paese fa per gli altri Paesi che ne hanno bisogno: uno sforzo per cui le risorse non saranno mai sufficientemente adeguate. Si tratta di un dovere morale, di un’esigenza sociale e politica di primissimo ordine: i fatti ci dicono ogni giorno che il mondo e’ diventato piccolo, e i problemi di questi Paesi sono anche i nostri”. Su tutti, il terrorismo e l’immigrazione clandestina: ”E’ evidente che questi problemi a volte esigono risposte dure, ma certamente non risolutive: l’unica soluzione e’ la cooperazione allo sviluppo”, ha sottolineato Deodato, ricordando le cifre del settore: circa 700 milioni di euro gestiti direttamente dal ministero degli Esteri, altrettanti di crediti di aiuti allo sviluppo, 800 progetti approvati e attuati, senza dimenticare gli ”investimenti in termini di persone, che valorizzano una parte importantissima del nostro Paese”.

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