Mondo

Sudan: “il sud, ancora troppo fragile”

Secondo un rapporto dei servizi di intelligence danesi la pace nel sud del Paese è molto precaria

di Joshua Massarenti

I servizi di intelligence danesi non vanno per il sottile. Almeno secondo quanto si legge nel rapporto che hanno stilato per il governo di Copenhagen, il quale ha deciso di inviare in inviare 45 soldati che si assoceranno agli altri 10mila caschi blu della Missione delle Nazioni Unite in Sudan. In una “situazione minacciosa”, i servizi di intelligence sostengono che “nonostante l’accordo di pìace (siglato il 9 gennaio 2005 tra il regime di Khartum e i ribelli sudsudanesi dello Spla/m, Sudanese People Liberation Army/Movement), larga parte del Sudan rimane instabile”. “L’instabilità del sud Sudan” prosegue il rapprto, “è dovuto alll’irritazione di numerosi gruppi (ribelli) rimasti eslusi dall’accordo di pace”. Il pericolo che le truppe Onu correranno rispetto ai protagonisti dell’accordo è ritenuto “basso”. Ma la minaccia diventa “media” allorquando il rapporto chiama in causa gli altri gruppi ribelli, e “molto alta” in alcune aree (non precisate dal rapporto, ndr) del sud Sudan.


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