Africa
Sudan, dichiarata la carestia
«Ora abbiamo la tragica conferma che c'è una carestia nella regione sudanese del Darfur settentrionale. Donne, bambini e uomini sfollati stanno morendo di fame, malnutrizione e malattie», dice Mamadou Dian Balde, coordinatore regionale dei Rifugiati per la situazione in Sudan e Direttore Regionale dell'Unhcr per la regione dell'Est e del Corno d'Africa e dei Grandi Laghi
di Redazione
«I segnali di allarme erano presenti da mesi. Ora abbiamo la tragica conferma che c’è una carestia nella regione sudanese del Darfur settentrionale. Donne, bambini e uomini sfollati stanno morendo di fame, malnutrizione e malattie. Questa è una chiara indicazione della fragilità delle persone costrette a fuggire, molte delle quali più volte», dice Mamadou Dian Balde, coordinatore regionale dei Rifugiati per la situazione in Sudan e Direttore Regionale dell’Unhcr per la regione dell’Est e del Corno d’Africa e dei Grandi Laghi.
«Con le spaventose atrocità sui diritti umani», continua Balde, «la fuga forzata di oltre 10 milioni di persone dall’inizio della guerra lo scorso anno e la mancanza dei servizi più elementari per un’ampia percentuale della popolazione, la più urgente catastrofe umanitaria del mondo cresce e si aggrava ogni giorno di più, minacciando di inghiottire l’intera regione. L’arrivo di milioni di rifugiati e sfollati interni sta mettendo a dura prova le comunità ospitanti. Mentre la fame e la carestia aumentano in mezzo alle violenze in Sudan, coloro che attraversano i confini per trovare sicurezza arriveranno in condizioni sempre più precarie. Un’azione urgente è fondamentale per evitare ancora più morti e sofferenze. Questa guerra brutale deve finire. Gli operatori umanitari devono avere accesso agli aiuti salvavita. I donatori internazionali devono aumentare il loro sostegno per affrontare il persistente sottofinanziamento di questa e altre crisi umanitarie. È fondamentale essere solidali con gli individui e le comunità in difficoltà. Il popolo sudanese ha sofferto abbastanza».
AP Photo/Patricia Simon/Associated Press/LaPresse
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.