Mondo

Sudan: contingente italiano a un passo dal ritiro

Le operazioni inizieranno la prossima settimana. il cambio verrà dato da un contingente ruandese

di Gabriella Meroni

Il Contingente italiano in Sudan, presente nel Paese dal 18 giugno scorso, iniziera’ le operazioni di rientro in patria a partire dalla prossima settimana, una volta effettuato il Toa (Transfer Of Authority) con il contingente Ruandese. Il 10 dicembre si e’ intanto tenuta la cerimonia di saluto al contingente. In tale ambito si e’ svolta anche la consegna delle medaglie Onu al personale Italiano e Norvegese facente parte della Task Force Leone. La cerimonia militare ha assunto un particolare significato per la presenza dell’Unsrsg (United Nations Special Rappresentative of the Secretary General) Jan Pronk che, nel suo discorso di saluto, ha elogiato il comportamento dei militari italiani con particolare riferimento ai difficili momenti dell’agosto scorso conseguenti alla morte del Primo Vice Presidente, generale John Garang. Garang, leader indiscusso dell’Spa/M (Sudanese People Liberation Army/Movement), aveva guidato la popolazione del Sud attraverso la lunga guerra civile durata piu’ di 20 anni e conclusasi nel gennaio scorso con la firma del Cpa (Comprehensive Peace Agreement) a Nairobi. Vigilare sul rispetto di tale accordo e’ alla base della missione Unmis (United Nations Mission In Sudan). Pronk ha invitato, a conclusione del suo discorso, il contingente Ruandese a proseguire ”la strada che gli italiani hanno tracciato”. Alla cerimonia, oltre al Cte della Forza, maggiore generale Fazle Elahi Akbar, ha partecipato anche l’Ambasciatore d’Italia in Sudan Lorenzo Angeloni, unitamente ad una rappresentanza del Comando Onu e dell’Ambasciata d’Italia. Il Contingente italiano e’ incaricato di fornire una forza di protezione delle infrastrutture e del quartier generale del comando a Khartoum e nelle vicinanze della capitale. I militari italiani si occupano della protezione delle strutture di comando politiche e delle singole personalita’.


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