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Sudan: appello di Wiesel e Clooney, l’Onu intervenga

Il premio Nobel per la Pace, Elie Wiesel e George Clooney in un emozionato discorso pronunciato al Consiglio di Sicurezza ONU ''Nel Darfur muoiono ogni giorno piu' persone che in Irak, in Libano o

di Paul Ricard

Il premio Nobel per la Pace, Elie Wiesel e l’attore George Clooney hanno chiesto in un emozionato discorso pronunciato al Consiglio di Sicurezza delle Nazione Unite a New York di aiutare la popolazione della regione sudanese del Darfur, devastata da tre anni di guerra civile e dalla carestia. ”Nel Darfur muoiono ogni giorno piu’ persone che in Irak, in Libano o nei territori palestinesi”, ha dichiarato Clooney in un incontro con i rappresentanti dei 15 paesi membri dell’esecutivo Onu, organizzato su iniziativa dell’ambasciatore statunitense presso l’organizzazione, John Bolton. Wiesel e Clooney hanno definito le violenze delle milizie arabe contro la popolazione del Darfur ”il primo genocidio del XXIesimo secolo”. L’attore vincitore di un premio Oscar, che si era recato nel Darfur nel mese di aprile per vedere da vicino la situazione, ha paragonato la condotta delle milizie filo-governative con il genocidio in Ruanda e con Auschwitz. Se le truppe di protezione dell’Unione Africana (Ua) iniziano il ritiro questo mese, non si potra’ piu’ aiutare la popolazione, ha denunciato l’attore statunitense aggiungendo che ”ogni mese potrebbero essere uccise circa 100mila persone e molte di piu’ potrebbero essere stuprate, ferite o perseguitate”. Lo scrittore rumeno ebreo Wiesel ha dichiarato a sua volta che il suo supporto a questa causa e’ il risultato della sua esperienza di vittima del nazismo ed esponente di ‘una generazione traumatizzata’. Chi e’ vittima delle violenza e’ sempre ‘doppiamente condannato’: da un lato perche’ deve subire le ingiustizie, e dall’altro perche’ si sente solo, isolato e carente di qualsiasi tipo di aiuto, ha affermato.

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