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Sudafrica: sì della Corte costituzionale ai matrimoni gay
La definizione attuale di matrimonio è stata ritenuta incostituzionale: la Costituzione vieta infatti discriminazioni in base all'orientamento sessuale.
La Corte costituzionale sudafricana si e’ pronunciata oggi a favore del matrimonio omosessuale dando al Parlamento un anno per modificare la legge. ”La definizione legale (attuale) del matrimonio e’ dichiarata incompatibile con la Costituzione e non valida nella misura in cui non permette alle coppie dello stesso sesso di beneficiare dello status e dei vantaggi, cosi’ come delle responsabilita’, concessi alle coppie eterosessuali”, ha detto la Corte nella sua sentenza.
Le discriminazioni su criteri di orientamento sessuale sono esplicitamente proibite dalla Costituzione sudafricana adottata dopo le prime elezioni multirazziali del 1994. Sulla scia della sentenza della Corte il Sudafrica si avvia a diventare il primo paese a consentire il matrimonio gay in Africa, continente dove l’omosessualita’ e’ generalmente un tabu’ ed e’ severamente condannata in molti paesi.
La legge del 1961 sulla quale si e’ pronunciata la Corte costituzionale definisce il matrimonio come ”una unione volontaria riconosciuta legalmente di un uomo e una donna a esclusione di chiunque altro”.
Il governo aveva chiesto alla Corte di pronunciarsi in seguito a una sentenza del 2004 della Corte suprema che aveva ritenuto incostituzionale la definizione del matrimonio in quanto ”unione tra un uomo e una donna”. Il procedimento legale era stato avviato da una coppia di donne, Marie Fourie e Cecilia Bonthuys, che vivono insieme dal 1994 e volevano sposarsi.
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