Parchi transfrontalieri. Salvataggi di specie come
il rinoceronte bianco, il licaone. La World Cup punta
i riflettori sulla natura di un Paese modellodi Fabrizio Bulgarini
“This time for Africa” canta Shakira nella sua canzone celebrativa della XIX edizione dei Mondiali di calcio, che si svolgono per la prima volta nel continente africano. La nostra speranza è che sia realmente il tempo dell’Africa e che sia anche un’occasione per porre sotto i riflettori i problemi sociali, economici e ambientali di questo straordinario continente.
Dal Sudafrica può partire una grande spinta di cambiamento per tutto il continente africano per la ricerca di una convivenza tra la nostra specie e la biodiversità. Sarebbe un evento paradigmatico, visto che proprio in queste aree la nostra specie mosse i primi passi 3,5 milioni di anni fa.
Il Sudafrica è una terra di enorme biodiversità. Ospita due dei più grandi e importanti parchi transfrontalieri, che simboleggiano anche lo sforzo di unire l’Africa per salvaguardare specie animali e vegetali uniche: il Great Limpopo Transfrontalier Park che amplia verso il Mozambico il famosissimo Kruger National Park, e il Kgalagadi Transfrontalier Park (tra il Botswana e il Sudafrica) che tutela il deserto del Kalahari. Questi due parchi, insieme ad una serie di altre aree protette, proteggono un’area di milioni di ettari, salvaguardando una diversità biologica unica, costituita non solo da specie simbolo del continente africano come elefanti, leoni, giraffe, impala e rinoceronti, ma anche da specie endemiche che vivono solo qui. L’Ecoregione del Capo, ad esempio, è una delle aree del Pianeta con clima mediterraneo, in cui si sviluppa una vegetazione, chiamata fynbos, molto simile alla nostra macchia mediterranea. È ricchissima di fiori endemici impollinati da uccelli come le nettarinie, che svolgono lo stesso ruolo ecologico dei colibrì nel Nuovo Mondo. Le acque antistanti la costa ospitano specie marine di grande importanza, tra cui balene, pinguini, otarie e squali bianchi.
Anche le bellezze paesaggistiche e naturali di questa nazione non sono da meno, basti pensare alla spettacolare Table Mountain che sovrasta Città del Capo, alle grotte di Cango, alle montagne del Drakensberg o alle fioriture del Namaqualand.
Molti di noi conoscono i grandi successi compiuti dal Sudafrica in campo sociale, come la sconfitta dell’Apartheid e l’impegno per la libertà e la pace grazie a personaggi come Nelson Mandela, ma forse meno noti sono gli altrettanto straordinari successi nella conservazione con i progetti per salvare il rinoceronte bianco, i licaone e alcune antilopi endemiche dall’estinzione o l’impegno per i parchi trans-frontalieri.
Insomma, sempre per citare la canzone che scandisce questo mese di appuntamenti calcistici, “everyone’s watching” ? tutto il mondo ci guarda ? l’augurio è che questa grande kermesse possa servire per rilanciare il futuro della culla dell’umanità. Un futuro in armonia con la biodiversità dell’intero Pianeta.
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