Fra gli obiettivi che lo Ial Cisl intende perseguire, c’è contribuire alla riduzione del divario fra le regioni del Nord e del Meridione. «Nel Sud non c’è stata una seria programmazione formativa e in molti casi è stato preferito il mercato privato for profit invece che sostenere le esperienze senza fini di lucro», spiega Graziano Trerè. «Il nostro impegno nel Sud», aggiunge, «nasce a fianco del progetto Policoro. Poi dalla Locride si è espanso alle altre regioni». Da quell’iniziativa è nata l’idea di creare una rete: oltre allo Ial, Confcooperative, Confartigianato, Cna, Coldiretti, Enaip, Cdo, Fondazione per il Sud. «L’obiettivo è offrire una formazione che possa dare sbocchi professionali perché anche espressione di componenti sociali». Una rete che abbia per così dire un occhio di riguardo per le regioni meridionali e per i suoi giovani. L’intenzione è quella di continuare il confronto anche con realtà non ancora coinvolte e poi presentare il progetto al ministro Sacconi: «Ci vorremmo offrire come un soggetto a più facce che propone una grande iniziativa insieme formativa e occupazionale. Entro l’anno speriamo di dare concretezza a questo progetto».
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