Cultura

Sublimar: buona la prima. Ottimo il bilancio del Festival

La prima edizione del Festival internazionale di letteratura religiosa chiude con un bilancio positivo: 38 eventi e oltre 30 case editrici. E si guarda ai prossimi anni

di Redazione

Positivo il bilancio di Sublimar, il primo Festival internazionale di letteratura religiosa che si è chiuso lunedì 23 giugno. «In questi giorni, a Milano, si è costruita una cosa nuova: si è voluto dare spazio alle voci della religione che non si esprimono per mezzo di capi, ma attraverso la letteratura, le parole degli uomini e delle donne che compiono il loro percorso spirituale. Questo era il nostro obiettivo e possiamo dire di averlo raggiunto: nei prossimi anni, potremo verificare la solidità della nostra costruzione»: con queste parole, Brian Norsa, responsabile interconfessionale di Sublimar, ha concluso l’edizione 2014 della manifestazione che per quattro giorni ha polarizzato l’attenzione della vita culturale milanese (religiosa e no) con un intenso programma di presentazioni di libri, dibattiti, conferenze, interventi e anche momenti di spettacolo.
 
Un consenso che attraversa tutte le confessioni senza escludere posizioni atee o agnostiche, tutte rappresentate attraverso romanzi, saggi e testimonianze, nelle sale, nei giardini e nei chiostri dell’Umanitaria. Lì si sono avvicendati religiosi, intellettuali, scrittori e artisti che hanno sviluppato, ciascuno dal suo punto di vista, il tema di quest’anno: la Convivenza. Sono stati in tutto 38 gli eventi del Festival, oltre 30 le case editrici che hanno proposto la loro produzione ai numerosi visitatori estasiati.
 
«La conoscenza dell’altro, nella consapevolezza della diversità, è fondamentale per il rispetto reciproco», ha commentato la pastora valdese Letizia Tomassone: un concetto condiviso e ripreso dall’imam Yahya Pallavicini della Co.Re.Is. (Comunità Religiosa Islamica Italiana), che ha ribadito come «l’inconciliabilità di numerosi assiomi religiosi non preclude il dialogo e una sana convivenza pacifica» mentre monsignor Pier Francesco Fumagalli ha sottolineato l’importanza della letteratura come «ponte tra le religioni».
 
Nei giorni precedenti, Sublimar ha ospitato interventi di particolare richiamo, come quello di Vittorio Sgarbi sul “Sacro e Profano nell’Arte”, la toccante testimonianza di Angelica Calò Livné sulla situazione in Israele e Palestina, la partecipazione di Giulio Giorello al dibattito sul volume “Protestantesimo e Democrazia”, la discussione tra don Antonio Mazzi, don Virginio Colmegna e Padre Aurelio Mozzetti per la presentazione del libro fotografico “I colori di Dio”, le suggestive danze sacre della tradizione Indù.
 

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