Sostenibilità

Su due ruote l’economia viaggia veloce

In corso al Maxxi di Roma fino a sabato 19 novembre il primo Forum sull'economia della bicicletta che vale 200 miliardi e occupa oltre 70mila persone. All'evento i protagonisti della bikeconomics per parlare di ambiente, sostenibilità, salute, mobilità, turismo, tecnologia e innovazione. Tra le starup anche una che ha inventato il KissMyBike, un sistema per ritrovare la propria bici dopo un furto

di Antonietta Nembri

In Europa vale 200 miliardi e impiega oltre 70mila lavoratori, con un’occupazione quattro volte superiore quella dell’industria dell’auto. Questo il valore della bikeconomy, l’economia della bicicletta mezzo di trasporto che in Europa è in costante crescita, se nelle città europee si pedalasse come a Copenhagen, dove il 26% degli spostamenti avviene sulle due ruote, si creerebbero circa 76.600 nuovi posti di lavoro green. Usare la bici poi, come dice l’Oms, fa risparmiare 110 miliardi in spesa sanitaria e tre miliardi in riduzione dell’inquinamento. Il nostro Paese, nonostante una domanda interna ancora bassa, è leader europeo nella produzione di biciclette e componenti, occupando oltre 8mila addetti. A dare impulso a questo settore in questi ultimi anni è stato il bikesharing: 414 servizi in tutta Europa, 21 in Italia.

All’inarrestabile ascesa dell’economia che viaggia sulle due ruote è dedicato il Primo Forum Nazionale sulla Bikeconomy, in corso al Maxxi di Roma, fino a sabato 19 novembre. A organizzarlo Fondazione Manlio Masi con la collaborazione di Bicitaly ed il contributo di agenzie specializzate quali Acciari Consulting e Be Creative Business.

«Solo la produzione e la vendita di biciclette e accessori in Europa ha un giro di affari che si aggira sui 18 miliardi di euro all'anno, mentre il settore del cicloturismo muove ogni anno oltre 44 miliardi di euro», ha dichiarato Beniamino Quintieri, presidente della Fondazione Manlio Masi.«Il potenziale per l’Italia è enorme, siamo il secondo produttore europeo di bici e accessori, oltre agli evidenti benefici connessi all’ambiente e alla salute , la bici è una grande opportunità per valorizzare il paese anche dal punto di vista turistico e artistico, nonché la nostra innovazione nel settore».

Gianluca Santilli, coordinatore delle iniziative di Bicitaly e ideatore del Forum commenta: «Pedalare consente di guardarsi attorno con calma e annusare con curiosità. Pedalando ho scoperto cosa muovono due pedali: aiutano a star bene, a prevenire tante patologie, fanno gustare il turismo lento, intenso, suggestivo e lo arricchiscono, ti portano da casa al lavoro senza alcun costo e impatto acustico, non sporcano né inquinano, eliminano la morsa del traffico, ti fanno godere le bellezze delle città, dando qualità e tempo alla tua giornata, muovono produzioni industriali, stimolano tecnologie innovative, contribuiscono a trasformare le città in smart cities. È la bikeconomy:» conclude «pedalando ho intuito l’importanza di analizzarla per valorizzarne le enormi potenzialità. Ed è nato il Bikeconomy Forum»
Nella corso della giornata di sabato 19, protagonista al Forum sarà il tema "Salute e Wellness" promosso dal partner Dompè, nonché il tema turismo, con i contributi di Autostrade per L'Italia, Editalia, Touring Club, RCS Sport.

Il Forum è anche l’occasione per presentare il primo rapporto sulla Bikeconomy, realizzato dalla Fondazione Manlio Masi.
In sintesi: per quanto riguarda gli spostamenti su brevi distanze , quelli con veicoli a motore sono i meno efficienti sotto il profilo dell’utilizzo di carburante e generano il massimo livello di inquinamento per chilometro rispetto ai viaggi su lunghe distanze. Pertanto – sottolinea il rapporto,- sostituire specialmente negli spostamenti brevi l’automobile con la bicicletta garantirebbe un notevole risparmio. Basterebbe percorrere in bici 5 km al giorno, invece che con mezzi a motore, per raggiungere il 50% degli obiettivi proposti in materia di riduzione delle emissioni dei trasporti in Europa e sul fronte dei costi spostare un maggior numero di persone verso l’uso della bicicletta è molto meno costoso che mettere su strada flotte di auto elettriche. Inoltre, secondo uno studio grazie a un aumento, a livello mondiale, dei viaggi su due ruote fino all’ 11% del totale dei trasporti per il 2030 e fino a 14% per il 2050 si potrebbe far risparmiare alla società circa 24 trillioni di dollari tra il 2015 e il 2050 valutando l’utilizzo di carburante, l’emissione di CO2 ed i costi diretti del mezzo di trasporto.

Nel rapporto si ricorda inoltre che i costi totali dell’assistenza sanitaria collegati all’inattività fisica rappresentano cifre considerevoli. In uno studio statunitense è stato stimato siano compresi tra il 24,3 e i 3,.2 miliardi di dollari, tra il 2.4 e il 3.7 per cento dei costi totali dell’assistenza sanitaria. Sull’incidenza dell’uso della bicicletta sulle spese sanitarie, l’Oms ha valutato in 110 miliardi di euro, per l’Europa, il risparmio dovuto all’incremento dell’uso delle due ruote. Non manca neppure un’osservazione dedicata all’incremento della durata media della vita. È stato stimato che un anno di bicicletta, considerando 2.590 chilometri pedalati, in media, aumenti l’aspettativa di vita di 0,025 anni. Inoltre in uno studio fatto su Barcellona, si è arrivati a stimare che sostituendo il 40% dei viaggi in automobile con la bicicletta, si conterebbero 66,12 morti in meno ogni anno.

Nel rapporto si considera anche il ciclo-turismo, un fenomeno in crescita in tutta Europa capace di muovere 44 mld di euro con indotto stimato tra i 110 e i 350mila euro per ogni chilometro di ciclabile turistica. Francia e Austria sono le mete più gettonate in Europa. In questo settore l’Italia, pur rappresentando una meta potenzialmente ambita grazie alle sue bellezze, paga per la mancanza di infrastrutture e servizi.

Per intercettare questo tipo di turismo, l’Unione europea ha sviluppato il progetto EuroVelo, una rete europea di vie ciclabili che comprende 12 percorsi ciclabili su lunghe distanze che coprono 66mila km, di cui circa 45mila già realizzati con 4 itinerari che toccano l’Italia. Proprio per cercare di incrementare il turismo su due ruote in Italia si stanno sviluppando alcuni progetti, tra questi Vento, 679 km lungo gli argini del Po che ha come obiettivo quello di generare un flusso cicloturistico di almeno 300mila utenti/anno per garantire consistenti flussi economici e occupazionali e il Grab di Roma, una ciclovia di 40 Km, un vero e proprio percorso archeologico-turistico nella città eterna.

Presenti nel programma anche due startup degli incubatori di Trentino Sviluppo: Bikee Bike e KissMyBike. In particolare Bikee Bike ha creato un nuovo motore elettrico per biciclette che può essere installato in poche decine di minuti sulla maggior parte dei telai standard.
Storia diversa quella dei tre startupper formatisi all’Università di Trento, il russo Ivan Minakov e i bielorussi Uladzimir Kharkevich e Nadya Bobova. Stufi di chiudere con un lucchetto la propria bicicletta, tornare e non trovarla più, hanno progettato Kissmybike, un sistema per segnalare il furto e localizzare il veicolo. Invisibile, ultracompatto, necessita una ricarica all’anno (la batteria dura ben una settimana nella modalità di tracciamento continuo dopo un furto), Kissmybike, grazie alla trasmissione satellitare e a tecnologie di rilevamento all’avanguardia, permette di localizzare con precisione il veicolo rubato.

Presente anche la startup Zehus, che ha inventato un motore ibrido per biciclette che si «ricarica» sfruttando l’energia generata dalle nostre gambe. Una tecnologia italiana che compete contro colossi quali Bosch, Panasonic e Shimano.

In apertura Amsterdam – foto di Jace Giardinetti/Unsplash

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