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Stupri, violenze e paura
Dopo un week end di episodi allarmanti, si attende un decreto del Governo
Oggi la rassegna stampa si occupa anche di:
Un ordinario week-end di violenza sulle donne, e di violente risposte a Roma: cronache dure e dolorose, in attesa di un decreto del Governo, in parte annunciato oggi dai giornali del lunedì.
“Un decreto contro gli stupri”, titolo asettico per il CORRIERE DELLA SERA di oggi. Nel catenaccio si dà conto anche del colpo di mano del ministro Maroni che vorrebbe inserire nel provvedimento una norma già bocciata: quella che prolunga a 18 mesi la permanenza dei clandestini nei Cie. Questi i punti del decreto (che anticiperebbero alcune norme del disegno di legge approvato sulla sicurezza in Parlamento) riassunti dall’infografica del quotidiano. 1. Divieto della concessione degli arresti domiciliari a chi è accusato di violenza sessuale, escludendo premi e benefici. 2. Allungamento della permanenza dei clandestini nei Centri di identificazione ed espulsione fino a 18 mesi (oggi il massimo è di 60 giorni). 3. La Lega vorrebbe anche inserire una norma secondo la quale «gli enti locali saranno legittimati ad avvalersi della collaborazione di associazioni di cittadini al fine di segnalare agli organi di polizia locale eventi che possono arrecare danno alla sicurezza». Intanto ieri si sono registrate violenze anche a Milano dove una studentessa boliviana di 21 anni è stata violentata dopo la discoteca. Il vicesindaco De Corato: i colpevoli quasi sempre stranieri. A Roma ieri ronde anti rom dopo lo stupro della Caffarella. Il sindaco Alemanno: «Fra le prime misure, più telecamere in città, a Londra ce ne sono 45mila, a Roma solo 5mila e lo sgombero immediato dei campi rom abusivi (oggi si dovrebbe iniziare da Ostia) visto che con il censimento si è perso molto tempo». Il CORRIERE sente anche Giulia Buongiorno che insieme a Michelle Hunziker ha fondato l’associazione Doppia Difesa: «Ora le ronde non diventino spedizioni contro i clandestini». Sul versante delle vittime il giornale intervista lo zio della quindicenne aggredita a Roma: «C’è solo una cosa che possiamo fare per lei: proteggerla con l’anonimato…È giovanissima, capite? Non si può chiedere a una ragazzina appena entrata nell’adolescenza di fare i conti con tutto questo». “L’ho sentito addosso, poi quel puzzo di birra. Mi diceva stai ferma”, è il titolo del pezzo che riferisce della testimonianza della 15enne di Bologna, aggredita da un tunisino che avrebbe dovuto essere espulso da un pezzo: «È diventato tutto buio, il cervello non rispondeva più».
” Roma, assalto ai romeni”: riassume così LA REPUBBLICA la difficile situazione. Con l’occhiello che riferisce di raid nella capitale e dell’intenzione del governo di varare subito i provvedimenti del ddl sicurezza. Ieri un altro episodio a Milano. La cronaca anzitutto: tre pagine per l’emergenza stupri. Cominciano Alberto Custodero e Vladimiro Polchi: “Stupri, giro di vite del governo stop ai domiciliari e via alle ronde”. Si tratta dell’anticipazione per decreto delle norme previste dal pacchetto sicurezza. L’intenzione di decretare l’ha annunciata il sindaco di Roma, Alemanno, dopo una telefonata con Maroni. Sulle ronde – a placare le rivendicazioni leghiste – c’è la dichiarazione del ministro della Difesa, La Russa: «non sono polemico, ma le ronde padane hanno la valenza del lattaio, che gira per il quartiere e se vede qualche reato chiama la polizia. Non è questo che fa paura ai criminali». Polemiche le opposizioni che denunciano il sostanziale fallimento della politica governativa. Tra gli altri, Di Pietro che ricorda che non sarà possibile usare le intercettazioni nelle indagini per i casi di violenza sessuale. Del raid a volto coperto riferisce un altro pezzo: “Assalto ai romeni, quattro feriti a Roma”. Incappucciati, armati di spranghe e bastoni, 20 giovani nel quartiere Tuscolano entrano in un kebab. Nel quartiere sono comparse scritte con croce celtica e firma: Forza nuova, il cui segretario Roberto Fiore dice: «chiedo che Alemanno rassegni immediate dimissioni: non è il sindaco di cui Roma ha bisogno, la sua incapacità ad assicurare la sicurezza è sotto gli occhi di tutto il mondo». C’è spazio anche per le interviste. Caterina Pasolini sente Mara Carfagna: “Una banca dati del Dna come si fa per i pedofili”. Il ministro è cauto sulle ronde: «preferisco che sia direttamente lo Stato a garantire la sicurezza dei cittadini, anche per evitare la caccia al diverso… Bisogna evitare la giustizia fai da te. Capisco il dolore dei parenti, è comprensibile la tentazione di punire chi ha stuprato una ragazzina, ma non è condivisibile». Carmelo Lopapa intervista invece Marco Minniti, ministro ombra del Pd: “Attenti a invocare le ronde, guardate il raid romano”. Dice Minniti: «La destra ha pensato di poter tenere il paese sul filo della paura. Ma con la paura non si governa una grande democrazia. Quando si è fatto il primo decreto sicurezza avevamo chiesto che fossero inserite misure sulla violenza contro le donne, unico reato in costante crescita negli ultimi 15 anni. Ci hanno risposto che si sarebbe fatto un ddl ad hoc… Gli ultimi drammatici casi scaturiscono dallo scarso controllo del territorio. E i tagli alle politiche di sicurezza decisi da questo governo per 3,5 miliardi hanno inferto un colpo decisivo all’efficienza».
“Clandestini liberi. Di stuprare” è il titolo della prima pagina de IL GIORNALE che nell’occhiello approfondisce così: “I criminali stranieri continuano a colpire con il foglio di espulsione in tasca. Il Governo prepara un decreto ad hoc. Ma i giudici…” I puntini di sospensione continuano a pag. 5 dove sono pubblicati un decina di casi di mala-giustizia. E Stefano Zurlo fa la cronaca di una giornata in cui “il tribunale diventa fabbrica di clandestini”. Ecco la sintesi di quanto accaduto «Entro in un’aula e il giudice ansioso mi chiede se sono avvocato perché Valentin ha bisogno di un legale per il procedimento direttissimo che si sta per aprire. L’accusa: permanenza clandestina. Serve in fretta un avvocato perché il rito direttissimo è una catena di montaggio, se si inceppa, blocca tutti gli altri procedimenti. Arriva un avvocato e in cinque minuti Valentin, già fermato nel 98, incensurato, è libero. Di nuovo clandestino. Ora se non lascerà l’Italia o non sarà imbarcato su un aereo, nessuno può ammanettarlo: perché nessuno può essere condannato due volte per lo stesso reato». Maria Grazia Bosco, legale d’ufficio di Valentin dice: «Se lei gira per l’Italia vedrà ripetersi questa scena tutti i giorni una infinità di volte». Intervista al magistrato Ezio Basso: «Chi è clandestino deve restare in cella» Il pm che per primo contestò ai rom l’associazione a delinquere: «Molte decisioni prese alla leggera. Una persona clandestina difficilmente la incroci una seconda volta. La custodia in carcere è indispensabile se non segue un’immediata espulsione». Il sociologo Marzio Barbagli, autore del libro Immigrazione e sicurezza in Italia (ed. Il Mulino) dice «Gli stranieri autori del 40% degli stupri. La quota quadruplicata in vent’anni». Intervista a Mara Carfagna, ministro per le pari opportunità che annuncia un provvedimento urgente in accordo con Maroni: «Giro di vite sulle scarcerazioni facili».
IL SOLE24ORE salta gli episodi di cronaca che fanno parlare di allarme stupri/ronde/violenze e la prende più alla larga, parlando del pacchetto sicurezza : “Un contenitore che rafforza il «senso» di tutela”, così è titolata l’analisi di Carlo Enrico Paliero, ordinario di diritto penale alla Statale di Milano. Secondo il professore il fil rouge che collega l’eterogeneo contenuto del Ddl approvato al Senato il 5 febbraio si iscrive nel paradigma di «sicurezza pubblica soggettiva», ovvero, di sicurezza percepita più che effettiva, per l’estrema eterogeneità dei temi trattati senza un orientamento preciso e una sistematica interna (si va dal contrasto alla criminalità organizzata alla repressione dell’illegalità giovanile urbana, dalla disciplina del traffico alle pene per i reati gravi, ecc.). La cifra comune ai diversi punti toccati nel ddl riguarda: primo, «la concentrazione dell’intervento con un plus di repressività astratta su forme di manifestazione contingenti e massmediaticamente enfatizzate di illeciti da sempre esistenti»; secondo, «la costruzione artificiale di un’intera categoria di criminalità, questa sì unitaria, forgiata sulla ben diversa “classe” della devianza sociale di ascendenza ottocentesca: e i passaggi di questa neo-criminalizzazione vanno dall’incriminazione della clandestinità migratoria, alla repressione delle intemperanze pittoriche dei giovani, fino alla schedatura dei clochard»; terzo, «Il tacito cambio di paradigma realizzato dal Ddl fra oggetto della tutela apprestanda dichiarato (la sicurezza dei cittadini), bene comunitario e democratico, e oggetto reale (ordine pubblico), bene istituzionale e tendenzialmente autoritario».
“Stupri, pugno duro del governo” titola oggi in prima LA STAMPA. “Subito il decreto: niente domiciliari. Calderoli: castrazione chirurgica” è il sommario di un servizio che occupa le prime cinque pagine del giornale. «Il governo serra le file e preannuncia un decreto (anti-stupri) che sarà discusso al prossimo consiglio dei ministri, previsto per venerdì o forse addirittura anticipato domani o mercoledì» si anticipa in apertura. Anche LA STAMPA registra le prime indiscrezioni: il governo avrebbe intenzione di inserire nel decreto alcune misure già contenute nel disegno di legge sulla sicurezza approvato in Senato e in discussione alla Camera. Stop agli arresti domiciliari per i violentatori, gratuito patrocinio per le vittime di stupro (ipotesi che non era nel disegno di legge per mancanza di copertura economica) e possibilità di ronde di cittadini non armate sotto il controllo dei sindaci sono i tre punti qualificanti del decreto. In questi giorni sono stati diversi interventi sul fallimento da parte del governo nel garantire la sicurezza. Pierferdinando Casini, Udc: «Le sue misure sono un fallimento o acqua fresca… alle città italiane servono più poliziotti, più carabinieri, non le ronde né i militari». LA STAMPA accosta due interviste, al ministro leghista per la semplificazione normativa Roberto Calderoli e alla ministra delle pari opportunità Mara Carfagna. Il primo è per la castrazione chimica e nei casi di abusi su minori anche per quella chirurgica, e parla dei “vigilantes privati”. A Verona il sindaco li ha messi sugli autobus di notte: «Quello che ha speso il comune è ritornato con un maggior numero di passeggeri che si sentono sicuri. Il sociale è utile in molti casi. Se va bene per il pronto soccorso, perché non dovrebbe andar bene per la sicurezza?». La seconda difende l’operato del governo, e sulle ronde: «se si verificasse l’ipotesi di associazioni di cittadini che si uniscono per dare il loro aiuto non ci vedrei niente di male». Nelle pagine seguenti intervista anche ad Afef Jnifen, tunisina, moglie di Marco Tronchetti Provera. «Non si può pensare che un violentatore se la cavi con poco e magari dopo un anno una ragazza incontri per la strada, libero, l’uomo che l’ha violentata». Anche lei è per la castrazione chimica e dice che nei Paesi arabi, dove le pene sono molto severe, i crimini di questo tipo sono pochi.
E inoltre sui giornali di oggi:
SICUREZZA
LA REPUBBLICA – “La polizia con le auto in garage”. Inchiesta di Alberto Custodero sulle conseguenze dei tagli alla sicurezza (i fondi 2009 sono appena sufficienti per fare benzina). Dalla prima a pagina 13. Una circolare invita a «circoscrivere le spese ai soli rifornimenti di carburante». Cioè a non far riparare i mezzi non funzionanti. Il risultato è che si allungano i tempi di manutenzione. 250 mezzi fermi a Roma, 228 a Napoli. Commenta Enzo Letizia, segretario del sindacato funzionari di polizia: «C’erano stati promessi più soldi e più poliziotti di quartiere. La prima promessa non è stata mantenuta. La seconda probabilmente si realizzerà perché non avremo più macchine».
IMMIGRATI
IL SOLE 24 ORE – “Bonus per 500mila famiglie immigrate con redditi bassi” (pag. 6). Mezzo milione di famiglie straniere in fila per il bonus. A ogni nucleo che ha i requisiti andranno in media 483 euro per un totale di 248 milioni. Nella pagina si schematizza il funzionamento del bonus (le modalità per fare domanda, chi può richiederlo, l’importo che spetta a ciascuno). Il diritto al bonus famiglia sembra essere ben conosciuto tra gli stranieri, nonostante alcune difficoltà operative per ottenerlo e poca chiarezza riguardo ai limiti di reddito: all’Inca di Torino sottolineano che la maggior parte dei lavoratori immigrati che si presentano hanno un reddito familiare che supera i limiti previsti per accedere al sussidio, ad eccezione dei lavoratori single in Italia con nuclei famigliari residenti nei Paesi d’origine. In questo caso però, se i famigliari lontani sono a carico dell’immigrato, non basta l’autocertificazione: è necessario presentare un documento rilasciato e tradotto dal proprio consolato, cosa non sempre facile e immediata da ottenere. Senza contare, poi, il numero di colf e badanti che non possono accedere al bonus perché non hanno mai fatto la dichiarazione dei redditi.
AGRICOLTURA
IL SOLE 24 ORE – “L’agricoltura perde 20mila aziende”. La Cia lancia l’allarme: in forte aumento costi di produzione (+9%) e oneri sociali (+26% nell’ultmo biennio). Gli imprenditori chiedono con urgenza sgravi contributivi e interventi anti calamità naturali. Aumenta nel frattempo a forbice la distanza fra i prezzi alla fonte, calati del 7,2%, e i prezzi al consumo che invece sono cresciuti del 4,3%.
CANI PERICOLOSI
IL GIORNALE – Il sottosegretario alla salute Francesca Martini annuncia una serie di provvedimenti dopo il caso del cane che ha azzannato un bimbo di 10 mesi. «Guinzaglio obbligatorio per tutte le razze, responsabilità civile e penale, sia in casa che fuori, per i padroni e sollecita i veterinari: «denunciate chi addestra i cani a diventare assassini».
BLAIR CONTRO GATES
CORRIERE DELLA SERA – “La sfida di Blair all’impero dei Gates” . Viviana Mazza firma il pezzo sulla colossale rete filantropica messa in piedi dall’ex premier britannico e dalla moglie. Interessante soprattutto il confronto fra i numeri che vede i coniugi americani di gran lunga ancora in testa. I Blair nel primo anno di attività dall’aprile 2007 all’aprile 2008 hanno raccolto 4 milioni di euro (i Gates nel 2008 hanno assegnato fondi per 2 miliardi di euro). 27 milioni di euro il valore stimato della Cherie Blair Foundation for Women, lanciata quest’anno. 23 miliardi di euro invece il capitale a disposizione della fondazione coniugi Gates a fine 2008. Infine dal 94 i Gates hanno distribuito in beneficenza 15,5 miliardi di dollari.
ECOLOGIA
LA STAMPA – Un’inchiesta del Sunday Times, ripresa oggi dal quotidiano torinese mette sotto accusa i vip che sposano la causa ecologista e poi nel privato non adottano comportamenti di conseguenza. Nel mirino dell’inchiesta è finito il leader dei Coldplay Chris Martin, campione dell’ecologismo internazionale con la moglie Gwyneth Paltrow. La società di rilevazioni ingaggiata dal domenicale inglese segnala che la casa della coppia, del valore di 2,7 milioni di euro, disperde 1020 chilowattora di calore all’anno. E via di questo passo altri nove celebri ambientalisti inglesi sono stati “pizzicati” per i loro stili di vita tutt’altro che ecologici.
IL SOLE24ORE – Svolta ecologica del quotidiano economico in occasione del IV anniversario del protocollo di Kyoto: oggi in edicola un numero a impatto zero, grazie alla collaborazione con LifeGate e Arval: la CO2 emessa per produrre il giornale verrà compensata, salvaguardando e creando nuove foreste. A “L’ecologia delle piccole abitudini” dedicate pag. 8 e 9. Oltre ai vari consigli forniti per il risparmio energetico si richiama allo speciale on-line per calcolare le proprie emissioni.
STAMINALI
LA STAMPA – Il vaticanista del quotidiano torinese scrive che l’incontro di mercoledì fra la speaker del Camera Usa, Nancy Pelosi, che è cattolica, e il Papa sarà uno degli incontri più delicati fra la nuova amministrazione Usa e il Vaticano. Il tema è quello dell’utilizzo delle staminali embrionali. Obama ripristinerà i fondi statali alla ricerca sulle cellule staminali embrionali e «sarà firmato presto un ordine esecutivo per revocare il divieto della precedente amministrazione» ha annunciato ieri il consigliere del presidente Usa David Axelrod. La Pelosi è stata criticata dai vescovi Usa per la sua posizione a favore della libera scelta sull’aborto, ma «ora per la Santa Sede diventa una preziosa alleata per fare arrivare le proprie istanze alla Casa Bianca» scrive LA STAMPA.
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