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Stupefacenti quotidiani

In Parlamento la Relazione sulle tossicodipendenze in Italia. Domani la giornata nazionale della lotta alla droga

di Maurizio Regosa

26 giugno, Giornata nazionale della lotta alla droga. Un appuntamento importante per fare il punto sulla diffusione di un fenomeno che continua a mutare (si evolvono le sostanze, si moltiplicano le pillole, gli allucinogeni, gli stimolanti), mentre calano i prezzi e la “rete distributiva” si fa sempre più capillare).

Un appuntamento in preparazione del quale oggi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, ha presentato al Parlamento la Relazione 2007 sulle tossicodipendenze in Italia, realizzata dai ricercatori del Cnr di Pisa.

Un documento non rassicurante
L’anno scorso sono cresciuti i morti per overdose (589 contro 551), aumentati i soggetti segnalati alle Prefetture per possesso di droga (32.413, il 73% dei quali aveva cannabis), come pure è salito il numero di denunce e di ingressi nelle strutture penitenziarie per crimini commessi in violazione delle norme sugli stupefacenti, rispettivamente 35.238 (nel 2006 erano circa 33 mila) e 26.985. E questo nonostante un crescente impegno delle forze dell’ordine, che, nel 2007, hanno condotto quasi 60 operazioni antidroga al giorno (per un totale di 21.898 contro le 20.700 del 2006). Di contro è in diminuzione il numero delle condanne (da 16.696 nel 2006 a 12.125 nel 2007). 320mila consumatori hanno avuto bisogno di cure nello scorso anno. Di questi 171mila (età media 35 anni) sono stati accolti dai SerT.

Un fenomeno ancora troppo diffuso
Quasi 6 milioni e mezzo di italiani hanno fatto uso di droga nel 2007. Impressionante in particolare l’uso della cannabis: l’1,4% degli italiani, 14 su mille, si fa uno spinello al giorno. Stabile la diffusione di eroina; in crescita invece stimolanti e allucinogeni, soprattutto tra gli studenti: 37 su 1000 ne hanno fatto uso almeno una volta nella vita.
Non stupisce. I prezzi continuano a scendere (la tariffa media della cocaina, per esempio, è diminuita in cinque anni da 96 a 82 euro) mentre la rete distributiva continua a garantire una «facile» e «rapida» reperibilità (e i luoghi di maggior rifornimento sono, in ordine, la discoteca, la casa dello spacciatore, la strada e la scuola).

Non abbassare la guardia
Secondo il sottosegretario Giovanardi quello del consumo di droga «è un fenomeno grave, ma bisogna evitare allarmismi eccessivi: i dati sono preoccupanti, ma la battaglia si può vincere. Certo il governo non farà alcuna distinzione tra droghe pesanti e leggere». «Bisogna continuare a colpire lo spaccio facilitando, anche a livello regionale, le politiche del recupero sia pubbliche che private. Per l’inizio dell’anno prossimo – ha concluso – convocheremo la quinta Conferenza nazionale sulle tossicodipendenze».


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