Più di 150 i cooperatori sociali italiani che il 16 e il 17 gennaio hanno partecipato al convegno organizzato dalla Commissione Europea a Strasburgo.
“Have your Say!” – La Conferenza è stata un’occasione importante per “fare sentire” la voce della cooperazione sociale, per fare un bilancio dell’iniziativa sull’ imprenditorialità sociale lanciata nel novembre 2011 e far emergere le proposte e le azioni necessarie per il futuro.
A Strasburgo più volte si è sottolineato come l’esperienza italiana della cooperazione sociale sia uno dei più importanti e diffusi modelli di imprenditorialità sociale a livello europeo. Negli ultimi due anni si sono, infatti, portate avanti una serie di azioni con rilevanti cadute a livello nazionale tra cui la revisione del regime “de minimis”, la creazione di fondi per finanziamenti all’imprenditoria sociale (EUSEF) e la previsione di priorità di finanziamento nella programmazione dei fondi comunitari 2014 – 2020.
Ora però è arrivato il momento di spingersi anche oltre i confini nazionali.
“È arrivato il momento di spingere in tutt’ Europa. L’evento di Strasburgo dimostra che c’è grande fermento in tutti i Paesi europei.” Afferma Stefano Granata – presidente del Gruppo CGM. – “Oggi l’Europa, dal punto di vista dell’impresa sociale, appare sempre più come la prossima e necessaria frontiera di crescita e di cambiamento. A pochi mesi dall’avvio del semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea, molte sono le riflessioni su questa “partita” che il nostro Paese può giocare in termini di proposte per contribuire concretamente alla costruzione di una reale identità europea e alla definizione di strumenti comuni di sviluppo. Il mondo cooperativo italiano ha la possibilità di fare da capofila in Europa affinché si possano trovare soluzioni condivise, ma adattate e rispettose delle diverse specificità nazionali.”
Più di 2000 gli imprenditori sociali e i sostenitori dell’impresa sociale che hanno ascoltato e partecipato attivamente all’evento. A gran voce più speaker hanno parlato della grande importanza dell’economia sociale a livello europeo e del ruolo sempre maggiore che questa dovrebbe giocare in futuro. Questo non senza sforzi, c’è, infatti bisogno di un cambiamento e di uno sviluppo che dia maggiore importanza alle comunità locali.
Questo percorso sembra già essere cominciato. Il 15 gennaio, infatti, il Parlamento Europeo ha approvato le nuove Direttive appalti e concessioni (che saranno a febbraio definitivamente licenziate dal Consiglio e successivamente pubblicate nella Gazzetta della Comunità Europea) che contengono diversi aspetti regolamentativi promossi dalla Federazione relativamente agli affidamenti della pubblica amministrazione.
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