Welfare
Stranieri, quota 5%
Sono 2,8 milioni gli immigrati regolari in Italia. Istruiti, insostituibili, organizzati. Ma anche più esposti a incidenti sul lavoro e sfruttamento
Sono mediamente più istruiti degli italiani, svolgono un ruolo insostituibile di assistenza agli anziani e di cura della casa, riconoscono nell?associazionismo uno strumento per socializzare, condividere bisogni e far valere i diritti. Ma rappresentano ancora l?anello debole della nostra società, più esposto ai rischi dell?emarginazione e dello sfruttamento.
Sono 2,8 milioni gli stranieri regolari in Italia, poco meno del 5% della popolazione: il 59% è al Nord, il 27 al Centro e il 14 al Sud. Il numero di stranieri nel nostro paese raggiunge quello di Spagna e Gran Bretagna. Nel 2004 sono stati registrati 131mila ingressi: in gran parte per motivi famigliari (87mila) e per lavoro (32mila), cui si aggiungono i 45mila stagionali. Sono le cifre del XV Rapporto sull?immigrazione realizzato dalla Caritas e da Migrantes, presentato a Roma il 27 ottobre.
I lavoratori stranieri sono 2 milioni e 160mila, circa il 9% della forza lavoro, e il tasso medio di disoccupazione è dell?8%. Il 50% è impegnato nei servizi, il 45 nell?industria e il 5 in agricoltura. Nel Nord il 40% delle aziende ha manodopera extracomunitaria, al Sud solo 4 su 100. Lombardia, Emilia Romagna e Veneto rappresentano il ?triangolo occupazionale?: tra le province, per capacità di assorbimento primeggia Milano (64mila assunzioni), che precede Roma (36mila assunzioni), poi Bolzano, Brescia e Trento con circa 20mila assunzioni ciascuno. Tra gli immigrati il 12% ha una laurea (media nazionale 7,5) mentre i diplomati sono il 38% (media nazionale 26).
Interessante è il profilo dell?immigrazione femminile. Nel 2004 più della metà delle donne immigrate ha trovato impiego come collaboratrice domestica. Su 600mila collaboratrici attive in Italia, 500mila sono straniere: di queste il 55% proviene dall?Europa dell?Est e 200mila sono concentrate a Roma e Milano.
Sui luoghi di lavoro gli immigrati sono i più esposti al rischio di incidenti: ogni 100 denunce presentate all?Inail, 12 hanno per vittima uno straniero. L?integrazione passa anche per una maggiore partecipazione negli organismi di rappresentanza: nel 2004 il numero degli iscritti al sindacato è salito a 440mila (+106mila dal 2003), mentre sono 44 i contratti collettivi di lavoro con norme sugli immigrati (e circa 800 le associazioni costituite da immigrati).
Infine, il grande capitolo ?scuola?. Tra i banchi sono rappresentate ben 187 nazionalità: Albania (17%), Marocco (14) e Romania (11,5) le prime tre.
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