Economia

Stranieri e gioco d’azzardo

di Marcello Esposito

Il rapporto tra gioco d’azzardo e popolazione straniera in Italia è un fenomeno poco o nulla studiato. Eppure riveste un’importanza considerevole per comprendere la struttura sociale e culturale dei gruppi etnici presenti sul nostro territorio. Il rapporto può essere studiato dal lato della “domanda”, cioè dal lato dei giocatori, o dal lato dell’offerta, cioè della struttura distributiva. In questo articolo ci concentreremo sulla composizione etnica dei proprietari degli esercizi all’interno dei quali è stata autorizzata la presenza di apparecchi per il gioco d’azzardo. Senza voler anticipare le conclusioni, si confermano i risultati e l’evidenza aneddotica circa la diversa propensione imprenditoriale dei vari gruppi etnici, in particolare dei cinesi presenti nelle regioni più dinamiche del Paese. Da notare che nella cultura cinese il gioco d’azzardo non ha connotazioni negative (o perlomeno non così negative come nelle culture occidentali e nelle religioni monoteiste).
Nelle tabelle messe a disposizione dall’AAMS sul proprio sito web, nel 2013 risultano censite 65.256 persone fisiche, titolari di licenza per il gioco d’azzardo. Di queste, stimiamo che 7.120 (il 10,9%) siano nate fuori dall’Italia.
Come si può notare in 5 Regioni (tutte del Nord) la percentuale di titolari stranieri supera il 10% e in Lombardia è addirittura superiore al 20%. E’ interessante notare che nelle grandi regioni del Nord (Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino, Emilia-Romagna) prevalgono i soggetti provenienti dall’Asia. Mentre in Friuli e Liguria si riscontra un pattern più equilibrato tra Europa e Asia, simile a quello delle grandi regioni del Centro Italia (Lazio e Toscana). Nelle regioni del Sud e nell’Italia centro-adriatica prevalgono invece i soggetti stranieri nati in Europa.
I soggetti nati all’estero sono quasi l’11%. Il gruppo più numeroso è quello dei Cinesi, seguito da Rumeni, Svizzeri, Tedeschi e Albanesi. In realtà, per quanto riguarda Svizzeri e Tedeschi si tratta in grandissima parte di soggetti con nome e cognome italiani, quindi probabilmente figli di emigrati che sono rientrati in patria e con le rimesse dei genitori hanno acquistato un esercizio e le licenze.
Viceversa nelle Regioni più dinamiche la prevalenza di “veri” cognomi esteri è prevalente. Una curiosità. Analizzando i cognomi dei soggetti si nota la prevalenza dei cognomi cinesi più diffusi rispetto agli omologhi italiani . In questa peculiare classifica dei cognomi con più di 100 occorrenze, resistono solo i Russo, Rossi, Esposito e Ferrari.
Il pattern è ragionevole. Gli stranieri “veri”, quelli cioè che non hanno alcun legame affettivo precedente con un territorio italiano, vengono in Italia per lavorare e si insediano dove c’è “business” e quindi nelle regioni del Nord Italia. I figli degli emigranti italiani, invece, tendono a ritornare nelle zone d’origine dei loro avi, dove magari hanno ancora legami affettivi e familiari.

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